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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Asphodelus cerasifer

Gen. Asphodelus

Fam. Liliaceae

Cla. Monocotiledoni

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Simile a Sp. Asphodelus microcarpus, ma generalm. inflor. meno ramificata o subsemplice; tepali maggiori; filam. con base cuneata; capsula ± sferica, schiacciata (diam. 15-20 mm) con 7-8 rughe su ciascuna valva.

Steno-Medit. - occid.
Lig., Camp., Cai, Sic, Sard., Cors., in Tosc, solo alla Gorgona, in Puglia alle Tremiti: R.

Nota - Gli organi sotterranei non vengono danneggiati dal fuoco, quindi Sp. Asphodelus cerasifer (come le sp. vicine) tende a diffondersi nelle garighe dell'area mediterranea, frequentem. incendiate per ricavarne pascolo. L'abbondanza di Asfodeli è dunque indice di degradazione dell'ambiente, anche se in primavera può rappresentare uno splendido effetto ornamentale. Le garighe ad Asfodeli, comuni nella Francia mediterranea e nella Spagna, sono da noi invece relativam. rare, salvo nella Sardegna.
L'etimologia del nome generico (da a = non, spodos = cenere, elos = valle, cioè «valle di ciò che non è stato ridotto in cenere») certamente deriva dalla particolare ecologia di queste piante; i bulbi sono commestibili, ed ebbero importanza come alimento in epoca protostorica.
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