Dizionario
Si dice di un organo (generalm. fg. o fr.) che termina in una punta la quale nella zona apicale si assottiglia in una cuspide più acuta.
Taxa elementari distinguibili sul piano morfologico nell'ambito di gruppi che hanno perduto la capacità di riproduzione sessuale (es. Alchemilla. Ranunculus gr. auricomus): il normale concetto biologico di specie (gruppo di individui interfecondi) in questo caso diviene insufficiente ed a rigori ogni linea pura costituirebbe una specie a sé stante. La specie agamica ha dunque soltanto valore formale, essendo fondata sulla possibilità di riconoscimento in base a caratteri morfologici.
fg.
Infior. a racemo pendulo, caratteristica delle prime fam. delle Dicotiledoni, generalm. a portam. arboreo (es. Quercus, Salix).
Si dice di un organo il quale porta all'apice un prolungamento lineare, cilindrico, filiforme o capillare, talora soltanto una punta o spina pungente, dello resta (o arista).
Foglia a forma di ferro di freccia (asta), cioè a triangolo isoscele con altezza molto maggiore della base, questa rientrante in corrispondenza all'inserzione del picciuolo.