Dizionario
Si dice di pianta che porta gli organi riproduttivi dei due sessi: questo aggettivo normalm. viene usato quando i fi. sono di un solo sesso, ma si trovano sulla stessa pianta (quindi fi. unisessuali, individuo nel complesso bisessuale).
Prolungamento apicale di un organo a forma di punta breve (generalm. minore di 1 mm. se più lungo, viene chiamato resta).
Entità elementari distinguibili come morfologia nell'ambito del genere Mentha: si tratta di ibridi, i cui caratteri sono fissati dalla riproduzione per via vegetativa.
Si dice di organo (generalm. fg. o fi.) in posizione orizzontale, portato da un peduncolo sottile e flessibile e quindi più o meno oscillante; se il peduncolo è rigido, meglio usare «patente».
Si dice di un organo (generalm. fg. o fr.) più lungo che largo, nel quale la lunghezza però non supera il doppio della larghezza; la metà basale è più larga ed arrotondata della metà apicale (come nell'uovo), altrimenti l'organo viene detto obovato; se si tratta di organo sviluppantesi in tre dimensioni viene usato ovoide, obovoide.
Si dice di organo (generalm. fg. o fi.) in posizione orizzontale, portato da un peduncolo rigido; se il peduncolo è flessuoso (e l'organo più o meno oscillante) meglio usare «nutante».
Si dice di un organo (generalm. la fg.) con parecchi segm. inseriti su una porzione basale allargata (come in Helleborus o Dracunculus).
Si dice di un organo di forma circolare, appiattito, con peduncolo inserito al centro (cioè a forma di ombrellino).
Designa il complesso dell'involucro fiorale, cioè in linea normale il calice e la corolla assieme.