Sp. Biscutella incana
Gp. Biscutella laevigata
Gen. Biscutella
Gp. III
Fam. Crucifereae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Fam. Crucifereae
F. eretto, legnoso alla base e ± suffruticoso, glabro in alto. Fg. basali densam. villose, formanti una rosetta densa, generalm. di 2-3 X 6-10 cm e con 4-8 denti profondi per lato, le maggiori fino a 6-8 X 20 cm; fg. cauline inf. lanceolate (5-9 cm). Sepali 3 mm; petali di un giallo intenso 6-7 mm, strettam. oblanceolati; siliquetta con logge ellittiche (6-7 X 7-8 mm), per io più violette sul bordo.
Endem.?
Puglia pr. Taranto alla Gravina di Accennilo (non osservata di recente) e Cai Sett. pr. Morano: RR.
Nota - Per il portamento suffruticoso si avvicina, unica tra le Biscutelle italiane al tipo ancestrale ed è probabilmente collegata a B. frutescens Cosson (Pen. Iberica e Nordafr.) e B. montana Cav. della Spagna. È specie mal nota descritta dal Tenore sulle popolazioni della Cal. Sett., ristudiata dal Lacaita (JV. Giorn. Bot. hai n.s. 28: 124, 1921) su quelle pugliesi (in seguito non più ritrovate) e nuovamente identificata da noi in Cal.; tra i due areali la specie manca e le relative popolazioni sembrano presentare qualche differenza; in particolare le piante della Puglia sono più lussureggianti ed hanno fg. maggiori di quelle calabresi, che sono servite di base per la nostra descrizione.
Endem.?
Puglia pr. Taranto alla Gravina di Accennilo (non osservata di recente) e Cai Sett. pr. Morano: RR.
Nota - Per il portamento suffruticoso si avvicina, unica tra le Biscutelle italiane al tipo ancestrale ed è probabilmente collegata a B. frutescens Cosson (Pen. Iberica e Nordafr.) e B. montana Cav. della Spagna. È specie mal nota descritta dal Tenore sulle popolazioni della Cal. Sett., ristudiata dal Lacaita (JV. Giorn. Bot. hai n.s. 28: 124, 1921) su quelle pugliesi (in seguito non più ritrovate) e nuovamente identificata da noi in Cal.; tra i due areali la specie manca e le relative popolazioni sembrano presentare qualche differenza; in particolare le piante della Puglia sono più lussureggianti ed hanno fg. maggiori di quelle calabresi, che sono servite di base per la nostra descrizione.