Sp. Rhynchospora alba
Gen. Rhynchospora
Fam. Cyperaceae
Cla. Monocotiledoni
Pianta di aspetto giunchiforme con f. eretti. Fg. grigiastre, conduplicate, strette (1-2 mm), scabre. Fascetti terminali, spesso accompagnati da 1-2 fascetti ascellari; spighe generalm. 2flore, di 4-6 mm; stami 3-2; stimmi 2; sete perigoniali 5-13, subeguali all'achenio, questo ovale (2-2.5 mm), brunastro.
Circumbor.
Alpi, Pian. Pad., bassa valle d. Arno, Pai. Pontine: RR ed in molti luoghi scomparsa.
Nota - Un'elencazione delle stazioni italiane di questa specie permette di ripercorrere il Calvario dei biotopi palustri in Italia, progressivamente ed irrimediabilmente distrutti da bonifiche quasi sempre non necessarie, sfruttamenti turistici o per le vie di comunicazione, inquinamenti ed accumulo di rifiuti. Nella pianura friulana essa era nota per Castelletto, Fagagna, Sequals, il Macile di Solimbergo ed i dintorni di Cormons; in Carnia nell'area tra i monti Dobis e Dever-dalce e sopra Varleit (tutte queste stazioni segnalate dai Gortani nel 1905); presso Vittorio Veneto è stata osservata nel 1865 ai Laghi di Revine, nel Cadore in Comelico al L. Cestella pr. Danta; nel Trent. è indicata di Pine al Laghestel (dove vive ancora ai giorni nostri), Nogarè, Canzolino, Centa, Pontarso, M. Tervagola ed al Palue di V. Tesino e per antiche indicazioni in V. Sadola e V. di Genova; nella prov. di Bolzano al Lago di Varna, nell'Antholzermoos (Anterselva), Gsies, Taisten, sopra Bolzano, sullo Schiera e pr. Nova Ponente (Deutschnoven); nel Bresciano già nel 1871 lo Zersi la diceva rarissima, solo sul L. d'Idro presso Anfo nel Bergam. in V. di Scalve; indicata ancora dell'anfiteatro d'Ivrea, Genovese sul M. Gazzo al Piano delle Streghe, in Tosc. a Bientina, Altopascio e Sibolla e nelle Paludi Pontine alla piscina Lagora o Lavoro presso il Lago di Fogliano. Molte di queste popolazioni sono ormai estinte.
Circumbor.
Alpi, Pian. Pad., bassa valle d. Arno, Pai. Pontine: RR ed in molti luoghi scomparsa.
Nota - Un'elencazione delle stazioni italiane di questa specie permette di ripercorrere il Calvario dei biotopi palustri in Italia, progressivamente ed irrimediabilmente distrutti da bonifiche quasi sempre non necessarie, sfruttamenti turistici o per le vie di comunicazione, inquinamenti ed accumulo di rifiuti. Nella pianura friulana essa era nota per Castelletto, Fagagna, Sequals, il Macile di Solimbergo ed i dintorni di Cormons; in Carnia nell'area tra i monti Dobis e Dever-dalce e sopra Varleit (tutte queste stazioni segnalate dai Gortani nel 1905); presso Vittorio Veneto è stata osservata nel 1865 ai Laghi di Revine, nel Cadore in Comelico al L. Cestella pr. Danta; nel Trent. è indicata di Pine al Laghestel (dove vive ancora ai giorni nostri), Nogarè, Canzolino, Centa, Pontarso, M. Tervagola ed al Palue di V. Tesino e per antiche indicazioni in V. Sadola e V. di Genova; nella prov. di Bolzano al Lago di Varna, nell'Antholzermoos (Anterselva), Gsies, Taisten, sopra Bolzano, sullo Schiera e pr. Nova Ponente (Deutschnoven); nel Bresciano già nel 1871 lo Zersi la diceva rarissima, solo sul L. d'Idro presso Anfo nel Bergam. in V. di Scalve; indicata ancora dell'anfiteatro d'Ivrea, Genovese sul M. Gazzo al Piano delle Streghe, in Tosc. a Bientina, Altopascio e Sibolla e nelle Paludi Pontine alla piscina Lagora o Lavoro presso il Lago di Fogliano. Molte di queste popolazioni sono ormai estinte.