Sp. Iberis pruitii
Gen. Iberis
Gp. IV
Fam. Crucifereae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
F. legnosi, ramificati alla base, all'inizio della fioritura brevi, in seguito allungati, i fioriferi formantisi al centro delle rosette. Fg. inf. iniziami, oblanceolato-spatolate (3-5 X 12-15 mm), in seguito allungate, lineari-spatolate (4-6 x 30-50 mm); fg. cauline lineari-spatolate 1-2 X 10-20 mm. Racemo breve, ombrelliforme; sepali 2 mm; petali bianco-violetti, i maggiori di 8-9 mm; siliquetta 2-3 X 3-4 mm con stilo (1.5-2 mm) emergente.
Medit.-Mont.
It. Centro-Merid. (verso N fino al Lazio ed Abr.), Sic, Sard: R.
Osserv. - Pianta con areale frammentato, interrotto da ampie lacune. Nota per i Simbruini, Majella, Camp. (Faito sopra Castellamare di Stabia, M. Accelica, M. Tirone), Barese, Basil. (Serra d. Prete, M. Coccovello, S. Severino, Serra d. Spina), Pollino, Nebrodi, ed in molte località della Sard. Mostra la tendenza a segregare tipi locali. Non sono rare popolazioni con individui bienni o annuali.
Pruiti G. (sec. XVIII), fiorista palermitano.
Medit.-Mont.
It. Centro-Merid. (verso N fino al Lazio ed Abr.), Sic, Sard: R.
Osserv. - Pianta con areale frammentato, interrotto da ampie lacune. Nota per i Simbruini, Majella, Camp. (Faito sopra Castellamare di Stabia, M. Accelica, M. Tirone), Barese, Basil. (Serra d. Prete, M. Coccovello, S. Severino, Serra d. Spina), Pollino, Nebrodi, ed in molte località della Sard. Mostra la tendenza a segregare tipi locali. Non sono rare popolazioni con individui bienni o annuali.
Pruiti G. (sec. XVIII), fiorista palermitano.