Sp. Prunus armeniaca
Gen. Prunus
Fam. Rosaceae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
Rami lucidi, glabri ± arrossati con odore di mele. Fg. con piccuolo di 2-5 cm (generalm. con ghiandole ± sviluppantisi in appedici fogliacee) a lamina leggerm. cuoriforme, acuminata (7-8 x 8-9 cm), glabra e di sopra lucida, con base ovata e margine seghettato. Fi. a 1-2 precedenti le fg.; petali bianchi o rosei obovati o ± rotondi (10-15 mm); antere gialle; fr. giallo-aranciato, 3-6 cm, edule (albicocca).
In tutto il terr.; non mostra tendenza ad inselvatichire.
Usi - Originario dell'Asia Centr., l'Albicocco è coltivato in Cina oltre 4000 anni fa; viene diffuso quindi alla Persia ed Armenia e di qui importato durante l'Impero Romano in Grecia e in Italia; a questa origine accenna il nome volgare «Armellino» (da Malum armeniacum), mentre i nomi prevalenti (Albicocco, Baricocco, etc.) vengono fatto derivare dal latino praecoquus (primaticcio).
In tutto il terr.; non mostra tendenza ad inselvatichire.
Usi - Originario dell'Asia Centr., l'Albicocco è coltivato in Cina oltre 4000 anni fa; viene diffuso quindi alla Persia ed Armenia e di qui importato durante l'Impero Romano in Grecia e in Italia; a questa origine accenna il nome volgare «Armellino» (da Malum armeniacum), mentre i nomi prevalenti (Albicocco, Baricocco, etc.) vengono fatto derivare dal latino praecoquus (primaticcio).