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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Gen. Primula

Fam. Primulaceae

Div. gamopetale

Cla. Dicotiledoni

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Questo genere ha il suo centro nella regione himalayana ed, in Europa, sulla catena alpina: in Italia esso è ampiam. rappresentato (circa ⅔ delle sp. europee). La grande bellezza di queste piante ne ha stimolato lo studio fin dal secolo scorso ed ha portato alla descrizione di un gran numero di specie, distinte per caratteri di scarsa evidenza, però in generale con limiti geografici molto ben definiti. In alcuni casi si tratta di specie vicarianti probabilm. monofiletiche, differenziate per segregazione geografica in conseguenza delle glaciazioni (es.: Sp. Primula spectabilis, Sp. Primula glaucescens,Sp. Primula wulfeniana e l'affine P. clusiana Tausch, che non fa parte della nostra flora); è verosimile che, in piante meno appariscenti, questa variabilità non sarebbe stata osservata, ed il numero delle specie descritte sarebbe stato ben minore: tuttavia, il concetto di specie adottato per questo genere, benché assai ristretto, deve considerarsi del tutto naturale. Quasi tutte le specie presentano eterostilia: il fenomeno è particolarm. evidente in Sp. Primula vulgaris-Sp. Primula veris le quali presentano individui longistili con antere inserite a metà del tubo corollino e stilo allungato, sporgente oltre questo, e brevistili con antere inserite all'apice del tubo corollino e stilo lungo appena la metà di questo. Nelle popolazioni naturali individui dei due tipi crescono mescolati ed in numero circa eguale. Tutte le specie italiane sono erbe con fg. riunite in rosetta, scapo afillo indiviso ed inflor. ad ombrella; solo Sp. Primula spectabilis e Sp. Primula palinuri accennano, per un maggior sviluppo dello scapo, ad un prototipo suffruticoso probabilm. terziario, dal quale le Primule attuali potrebbero esser derivate. Le ombrelle sono ± ampie e multiflore o anche contratte e capituliformi oppure per riduzione lo scapo è unifloro. Solo Sp. Primula vulgaris ha aspetto differente, per i fi. inseriti direttam. al centro della rosetta, il che può venire interpretato come una estrema riduzione ed annullamento dello scapo (però eccezionalm. si osservano individui caulescenti).
Per un approfondimento si rimanda all'eccellente trattazione di Ludi in Hegi, Ill. Fl. Mitteleur.V,3: 1733-1789(1927).
Bibl.: Bruun H. G., Symb. Bot. Upps. (1932); Pax F., Pflanzenreich voi. 22 (1905); Smith W. W. and Fletcher H. R., Trans. Bot. Soc. Edinb. 33-35 (1941-1949) e Trans. Roy. Soc. Edinb. 60-61 (1942-1948); per 2655 e 2657 cfr. ancora Schwarz O., Wiss. Zeitschr. Univ. Jena 17: 307-328 (1968) e Valentine D. H., New Phytol. 46: 229-253 (1947) e 47: 111-130 (1948).

DETERMINAZIONE: per la corretta interpretazione delle specie è essenziale un attento studio dei peli che, data la brevità di questi (0.2-0.3 mm, in Sp. Primula wulfeniana appena 0.025 mm) va fatto con una buona lente (15-20 ingrandimenti) oppure al binoculare. Si indicano come glabre le fg. prive di peli ghiandolari oppure con peli isolati distanti l'uno dall'altro molto più della lunghezza di un pelo singolo; fg. peloso-ghìandolose possiedono peli ghiandolari (talora brevissimi e non distinguibili ad occhio nudo) fittam. assiepati, inseriti l'uno accanto all'altro (distanza fra due peli vicini minore della lunghezza degli stessi).
Non si dia troppa importanza ai criteri quantitativi (lunghezza) delle fg., brattee, peduncoli e calice, perché questi organi frequentem. si allungano dopo l'antesi: le misure da noi fornite sono quelle normali alla fioritura, alla fruttificazione esse possono risultare anche raddoppiate.

Sp. Primula vulgaris-Sp. Primula veris in coll. con D. Lausi (Trieste).

IBRIDI

Le specie di Primula, quando crescono assieme, producono spesso ibridi, facilm. riconoscibili per aspetto intermedio tra le due specie parenti. Le sp. Sp. Primula vulgaris-Sp. Primula veris si ibridano frequentem. tra loro (cfr. la nota a Sp. Primula veris) e così pure le sp. Sp. Primula glutinosa-2676; invece tra i due gruppi non esistono combinazioni ibride. Gli ibridi che si osservano con maggiore frequenza sono:
P. auricula X hirsuta ( = P. pubescens Jacq.).
P. glaucescens X spectabilis ( = P. camelli Porta).
P. glutinosa X minima (= P. floerkeana Schrader; P. salisburgensis Floerke).
P. hirsuta X minima ( = P. steinii Obrist).
P. minima X spectabilis ( = P. facchinii Schott).
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