Sp. Hibiscus trionum
Gen. Hibiscus
Fam. Malvaceae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
F. ascendenti, talora con rami basali diffusi, ruvidi per grossi tubercoli. Fg. palmato-partite (diam. 4-6 cm) con segm. grossam. lobati, larghi 4-8 mm e con bordi ± paralleli. Segm. dell'epicalice lineari (10 mm) con setole patenti; calice membranoso, campanulato, alla fine ovoide e vescicoloso (1 X 1.5 cm); petali violetti, gialli al centro (15-20 mm); capsula villosa, inclusa nel calice.
Paleotrop. e -subtrop.
Pad. (non segnalato in Piem.), Pen. (Sarzana, Pisa, Pieve S. Stefano, Trasimeno, Teramano, Lazio Or. a S. Donato, L. di Fondi, Barletta), Sic. (Catania, Lentini) e Malta: R. Probabilm. da noi solo come sp. avv. spontaneizzata.
Nota - Nel Lazio anticam. era stato osservato anche ad Ostia e più di recente a Roma, tuttavia in entrambi i posti sembra ormai scomparso (Anzalone, in litt).
Paleotrop. e -subtrop.
Pad. (non segnalato in Piem.), Pen. (Sarzana, Pisa, Pieve S. Stefano, Trasimeno, Teramano, Lazio Or. a S. Donato, L. di Fondi, Barletta), Sic. (Catania, Lentini) e Malta: R. Probabilm. da noi solo come sp. avv. spontaneizzata.
Nota - Nel Lazio anticam. era stato osservato anche ad Ostia e più di recente a Roma, tuttavia in entrambi i posti sembra ormai scomparso (Anzalone, in litt).