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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Ruta graveolens

Gen. Ruta

Fam. Rutaceae

Div. coripetale superovarie a fg. alternate

Cla. Dicotiledoni
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Pianta glabra, con aroma caratteristico (!). F. legnosi alla base, con corteccia argentina; rami eretti. Fg. punteggiate di ghiandole traslucide, con picciuolo di 2-4 cm e lamina a contorno reniforme (5-9 X 4-5 cm), 2pennato-composta; segm. spatolati a lineari-spatolati (4 X 15 a 2 X 22 mm). Brattee lanceolate, più larghe dei rami; peduncoli lunghi quanto la capsula o poco più; sepali acuti 2 mm; petali gialli, carenato-cappucciati (4x6 mm) con bordo ondulato e con pochi denti irregolari soprattutto alla base; capsula (6 mm) rugosa per ghiandole infossate, con lobi arrotondati.

Subpontica, divenuta Euri-Medit.
It. Sett., Pen. (soprattutto sul versante orient.) e Cors.: C, ma per lo più colt. ed inselvat.

Variab. ed Usi - Allo stato spontaneo con certezza solo sul Carso Triest., dove è abbondantissima: questa è la forma indicata anche come R. divaricata Ten., che abbiamo descritto. Come pianta medicinale (rinforza la vista!) coltivata già dall'antichità, viene oggi usata soprattutto per aromatizzare la grappa; la forma coltivata (R. hortensis Miller) è completam. naturalizzata sulle Prealpi calcaree dal Vicent. alle Grigne, in Trent., sui Colli Eug. e Berici; diviene più rara in Piem. e nella Pen., dove è progressivam. sostituita da Sp. Ruta chalepensis: sulle coste occid. manca quasi del tutto. Le due forme sono solo incompletam. differenziate: R. hortensis Miller, se inselvatichita, tende a regredire verso il tipo di R. divaricata Ten. Secondo Brilli Cattarmi A.J.A., Giorn. Bot. Ital. 103: 381, 1969, anche nelle Marche sui monti della Cesana sarebbe autoctona.
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