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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Mercurialis annua

Gen. Mercurialis

Fam. Euphorbiaceae

Div. apetale

Cla. Dicotiledoni
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F. eretto o ascendente, striato-angoloso, ramosissimo (anche alla base). Fg. con lamina lanceolata (15-22 X 25-40 mm), con 3-15 dentelli acuti per lato; picciuolo lungo ⅓ della lamina. Fi. unisessuali, i ♂ in spighe erette lunghe 1.2-2 volte la fg. ascellante; sepali 1 X 1.5 mm; antere minutissime, violette; fi. ♀ in fascetti ascellari < fg.; capsula 2-4 mm, generalm. setolosa.

Paleotemp.
In tutto il terr.: C.

Variab. ed Evoluz. di Sp. Mercurialis annua-Sp. Mercurialis ambigua - Dall'importante studio di Durand, Ann.Se. Nat. sér. 12 (Bot.) 4,579-736 (1963) si ricava il quadro seguente: Sp. Mercurialis annua e Sp. Mercurialis huetii. sono diploidi (2n = 16), dioiche e si presentano rispettivam. in ambiente antropico ed in ambiente naturale (ghiaioni cale); Sp. Mercurialis ambigua costituisce una serie poliploide (4n, 6n, 8n, 10n, 12n, 14n), è monoica e vive in ambiente naturale (ghiaioni e rupi calc). All'origine del gruppo sembra stare Sp. Mercurialis huetii, che rappresenterebbe il tipo ancestrale diploide, vivente sui ghiaioni (ambiente conservativo) e verosimilm. già formato alla fine del Terziario. Da essa sarebbe derivata dapprima per autopoliploidia Sp. Mercurialis ambigua e questa solo secondariam. avrebbe sviluppato per selezione naturale la monoecia fino ad una condizione equivalente sul piano biologico al ciazio del genere Euphorbia (paraciazio: 1 fi. apicale ♀ e numerosi fi. inf. ♂). L'evoluzione di Sp. Mercurialis ambigua è avvenuta attraverso il passaggio a gradi progressivam. più elevati di poliploidia, però sempre in ambiente sassoso o rupestre, ha avuto il suo centro nel sistema Sardo-Corso e può essere datata come pre-Wurmiana. Sempre da Sp. Mercurialis huetii. si è quindi staccata Sp. Mercurialis annua, per effetto di mutazioni interessanti 1(2) cromosomi: il nuovo cariotipo così formatosi è rimasto diploide e dioico, però ha sviluppato la capacità di invadere ambienti antropogeni (colture concimate); la sua origine è certo recentissima (post-Wurmiana), ma per effetto dell'azione antropica esso ha potuto invadere un'area immensamente superiore a quella di Sp. Mercurialis huetii e di Sp. Mercurialis ambigua, cioè tutte le zone temperate e temperato-calde dell'Eurasia, ed è ormai sulla via di diventare del tutto cosmopolita. Non mancano popolazioni intermedie Sp. Mercurialis annua-Sp. Mercurialis ambigua, che probabilm. derivano da ibridazioni recenti: le due sp. possono infatti presentarsi contigue, come ad es. in Sardegna pr. Alghero Sp. Mercurialis ambigua con 2n = 96 (dodecaploide), mentre nella piana coltivata della Nurra vi si trova solo Sp. Mercurialis annua con 2n = 16. Popolazioni di Sp. Mercurialis annua in ambienti sassosi sono frequenti nell'It. Medit. (Garg., Tremiti, Elba, Lipari, Sicilia) e si distinguono per la tinta giallastra ed il portam. prostrato, però pare che questi caratteri siano indotti solam. dall'ecologia particolare. Più interessante la comparsa di individui di aspetto intermedio Sp. Mercurialis annua-2045/b. in Cors. e nella stazione di Athamanta sicula L. pr. Tivoli (dunque in ambiente rupestre naturale ricco di endemismo relitto): essi hanno il portam. e colore di Sp. Mercurialis huetii, però la parte fiorifera delle spighe ♂ è allungata, le fg. hanno numerosi dentelli regolari e profondi, quindi vanno riferiti a Sp. Mercurialis annua: poco differenti sono le popolazioni introgresse Sp. Mercurialis annua-Sp. Mercurialis huetii della Francia merid. Questo farebbe ritenere non impossibile la presenza di Sp. Mercurialis huetii anche da noi.
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