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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Saxifraga mutata

Gen. Saxifraga

Fam. Saxifragaceae

Div. coripetale superovarie a fg. alternate

Cla. Dicotiledoni
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F. legnoso, in alto con resti delle fg. degli anni precedenti; rami con fìtti peli ghiandolari (0.2-0.6 mm). Fg. in rosetta lineari-spatolate (1-1.3 X 6-9 cm), intere, cigliate sul margine, arrotondate all'apice, coriacee; fg. cauline simili, ma ridotte, patenti o riflesse. Inflor. ampiam. ramosa, piramidale, alle biforcazioni con fg. bratteali. Calice con porzione indivisa di 3 mm (nel fr. fino a 5 mm) e sepali acuminati 4-5 mm; petali lineari-acuti (1-1.5 X 8-10 mm), intensam. gialli.

Orof. Alpico-Carpat.

Alpi Or., dal Feltrino alle Grigne: R.

Nota - Questa rara specie sembra circoscritta alle catene periferiche (aree di rifugio durante le glaciazioni): Vette di Feltre, Recoaro, Lessini, Baldo, Trent. Sud-occid., Bresc. al Fronden e Cornablacca, Presolana, Grigne; verso N avanza fino al Gruppo di Brenta, Mendola e Sciliar/Schlern. Un'antica segnalazione per l'App. Pistoiese ai Mandromini attende conferma. Quando è sterile può essere facilm. confusa con Sp. Saxifraga paniculata e specie vicine, se ne distingue però per la biologia delle rosette: dopo la fior, esse si seccano, mentre i getti lat. continuano a vegetare; le rosette morte sono formate da fg. annerite, che tuttavia rimangono per parecchi anni accanto alle fg. verdi.
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