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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Isatis tinctoria

Gen. Isatis

Gp. III

Fam. Crucifereae

Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
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Scapo eretto, oscuram. trigono con peli patenti sparsi, ramificato-corimboso nella metà sup. Fg. cauline astate, le inf. di 1.5 X 7-9 cm, acute, glauche e cerose, con orecchiette amplessicauli acute, sparsam. pelose; fg. sup. progressivam. ridotte, ascellanti i rami. Racemi densi; sepali di 2.5 mm, gialli come i petali che sono di (2.5) 3-4 mm; silique pendule, ellittiche ovv. oblanceolate, 3-6 X 13-20 mm.

SE-Asiat. (Steppica).

In Italia con due areali ben distinti: Alpi Occid. dalla V. Aosta alle A. Maritt. e Lig.: C; Pen. (verso Nfino a Camerino, Visso, Norcia, Marsica, Capua), Sic, Sard. e Cors.: C. Altrove assente su ampi tratti e RR (Langhe a Ceva, pr. Firenze, Lazio a Tuscolo, anche nell'Istria Or. a Fianona) o avv. transeunte (Treviso).

Variab. - L'aspetto delle silique permette di distinguere abbastanza confusam. alcune forme, i cui estremi sono I. praecox Kit. (massima largh.) ed I. tinctoria fo. oxycarpa (Jordan) Thell. (con i fr. più sottili); la condizione intermedia corrisponde al tipo più diffuso (I. tinctoria var. tinctoria). Forse maggiore importanza ha I. canescens DC. che tende a sostituire il tipo nell'It. Merid. e Sic; essa si distingue per la pubescenza più fitta nelle parti aeree e per i fr. cigliati; secondo Strobl (Fl. d. Aetna n. 1024) ancora per esser perenne e per i fr. di 5-20 mm per lo più con lati quasi paralleli. I. tinctoria L. è probabilmente di origine asiatica, introdotta da noi in epoca protostorica ed ampiam. coltivata in epoca romana («vitrum», «glastum») e fino all'Evo Moderno; la coltura progressivam. decadde per le importazioni di indaco, ebbe un'ultima fioritura durante il blocco continentale napoleonico, ed è ora abbandonata. Veniva raccolta l'erba in toto che, macinata e fermentata forniva una tinta verde-azzurra, impiegata per colorare i tessuti. In molte zone della Pen. delle Is. e perfino in V. Aosta I. tinctoria L. dà oggi tutta l'impressione di pianta indigena. I tinctoria var. typica Fiori (N. Fl. Anal. It. 1: 602) sembra corrispondere piuttosto a Sp. Isatis praecox che a Sp. Isatis tinctoria.
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