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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Aster alpinus

Gen. Aster

Gp. II

Fam. Compositeae

Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
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F. legnosi striscianti terminanti in una rosetta; scapi ascendenti, cilindrici, pubescenti, ingrossati sotto il capolino. Fg. basali oblanceolato-spatolate (6-8 X 30-40 mm), con pubescenza appressata, le cauline (2-5) progressivam.  ridotte. Capolino generalm. unico (diam. 3-4 cm) con involucro conico (diam. 1 cm) con squame lesiniformi di 1.4-1.8 X 5-7 mm; fi. ligulati violetti (16 mm); fi. tubulosi gialli (7.5 mm, con stilo di 2 mm); acheni 3 mm con pappo giallastro di 4-5 mm.

Orof. Circumbor.
Alpi: C; App. Tosco-Emil. e Centr. fino all'Abr.: R. - Bibl: Onno M., Biblioth. Boi. 106,3 (1932).

Osserv. - Sp. Aster alpinus vive per lo più su pendii soleggiati (erbosi o rupestri), soprattutto esposti a mezzogiorno; si incontra su ogni substrato, però in generale manca tanto su quelli più decisam. calcarei, che su quelli più acidi: nelle Dolomiti si presenta spesso su marne ed arenarie raibliane e su tufi ladino-carnici, che hanno reazione debolm. acida, lo si ritrova ancora su calcescisti, porfidi, granito. Non è invece legato ad una fascia altitudinale, potendo scendere sporadicam. fin quasi alla pianura. Trattandosi di una pianta di grande bellezza è spesso inclusa nelle liste delle piante protette, delle quali è vietata la raccolta. Di particolare bellezza sono individui ramosi con 2-5 capolini, nei quali il Brilgger credette di ravvisare una nuova sp. (A. garibaldii Briigger), ma che in realtà rientrano nella variab. casuale: l'autore elvetico avrebbe potuto esprimere la propria ammirazione verso l'indomito combattente per la libertà, dedicandogli una pianta di più sicuro valore tassonomico!
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