Sp. Romulea columnae
Gen. Romulea
Fam. Iridaceae
Cla. Monocotiledoni
Bulbo ovoide o subsferico 1-1.5 cm, con tuniche brune dissolte in alto; f. 1(2-3)floro di 4-6 cm alla fior., poi allungato. Fg. semicilindriche, rigidule, erette o allargate attorno alla pianta. Spata inf. completam. erbacea, la sup. membranosa salvo lungo il nervo centr.; perigonio (10-12 mm) con tubo lungo ½ delle lacinie e fauce glabra, gialla; lacinie gialle o lillacine con strie più scure, acute ovv. ottusette; stami lunghi ½ del perigonio; stilo non raggiungente l'apice delle antere.
Steno-Medit.
Lig., Tosc, Marche, Lazio, It. Merid., Sic, Sard., Cors. ed in molte Is. minori: C.
Colonna F. (1567-1650), napoletano, autore del Phytobasanos nel quale per la prima volta la tecnica dell'incisione su rame viene usata per la rappresentazione delle piante.
Nota - Pur non essendo specie litoranea in senso stretto, vive generalm. in prossimità del mare: in Tosc, penetra però all'interno sino a Firenze, nel Lazio fino a Roma, Guidonia, Tivoli (sul M. Gennaro fino a 600 m) e Frascati; nelle Marche pr. Pesaro, Macerata ed Ascoli, era un tempo frequente lungo il litorale, dove ora è quasi ovunque scomparsa, mentre sopravvive nella zona basale dell'App. calcareo.
Steno-Medit.
Lig., Tosc, Marche, Lazio, It. Merid., Sic, Sard., Cors. ed in molte Is. minori: C.
Colonna F. (1567-1650), napoletano, autore del Phytobasanos nel quale per la prima volta la tecnica dell'incisione su rame viene usata per la rappresentazione delle piante.
Nota - Pur non essendo specie litoranea in senso stretto, vive generalm. in prossimità del mare: in Tosc, penetra però all'interno sino a Firenze, nel Lazio fino a Roma, Guidonia, Tivoli (sul M. Gennaro fino a 600 m) e Frascati; nelle Marche pr. Pesaro, Macerata ed Ascoli, era un tempo frequente lungo il litorale, dove ora è quasi ovunque scomparsa, mentre sopravvive nella zona basale dell'App. calcareo.