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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Gen. Gladiolus

Fam. Iridaceae

Cla. Monocotiledoni

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Le specie di questo genere, benché assai appariscenti, si distinguono l'una dall'altra per caratteri poco evidenti; per la determinazione è necessario disporre di un bulbo e di fi. freschi, ma qualche volta, per la presenza di individui intermedi, non si giungerà ad un risultato sicuro, cfr. a questo proposito Zenari S., N. Giorn. Bot. hai. n.s. 34: 1363-1374 (1928).

Caratteri generali dei Gladiolus italiani (sp. Sp. Gladiolus italicus-Sp. Gladiolus palustris): bulbo subsferico 1-2 cm, assottigliato in alto; f. eretto, cilindrico, glabro. Fg. a lama di spada larghe (5)10-15 mm, e lunghe 5-25 cm o più, acute. Fi. 5-10(3-15), ± unilaterali, subsessili, formanti una spiga con asse un po' zig-zagante; alla base di ogni fi. una brattea lineare ed una spata lineare-lanceolata di 3-4 cm; perigonio rosso purpureo (2)3-4(5) cm con tubo breve e 6 lacinie riunite a 3 a 3; antere poco più brevi dello stilo; stimmi 3; fr. a capsula.

Per le singole sp. vengono riportati solo i caratteri differenziali.

SPECIE COLTIVATE

Nota
-I Gladioli coltiv. derivano da specie sudafricane (G. tristis L., G. cardinalis Curt., G. blandus Ait. etc.), rappresentate da noi soprattutto da ceppi ibridi di particolare valore orticolo (spighe multiflore, perigonio di 6-10 cm, colori vivaci), G. X gandavensis Van Houthe e G. X lemoniei Hort. Non mostrano alcuna tendenza a naturalizzarsi.
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