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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sect. Leiostemones

Gen. Tulipa

Fam. Liliaceae

Cla. Monocotiledoni

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Specie coltivate ed inselvatichite

La coltura del Tulipano è relativam. recente: importato dai Turchi in Asia Minore (forse dall'Asia Centrale) venne conosciuto in Europa solo nel sec. XVI, quando singoli commercianti europei ebbero la possibilità di viaggiare attraverso l'Impero Ottomano. Già nel 1554 A. G. Busbequius (Busbeck) ne portò dalla Tracia, per coltivarli in Europa. Verso il 1570 un commerciante d'Anversa ritornato da Costantinopoli aveva portato molti di questi bulbi a scopo alimentare (!); i pochi che non vennero mangiati, furono coltivati da G. Rye, che ne ricavò i primi ceppi ornamentali. Secondo Gesner il primo Tulipano orientale fu introdotto in Germania dalla Cappadocia e coltivato nel 1559 ad Augsburg nel giardino di H. Harwart. T. clusiana DC. è giunta dapprima a Firenze e vi fu coltivata nel 1607 da Matteo Caccini, che ne comunicò i bulbi al Clusius: questo Matteo era il fratello del frate domenicano Tomaso Caccini (accusatore di Galileo Galilei) ed emulo del fratello quanto ad oscurantismo, intolleranza religiosa e spirito dogmatico, però almeno gli piacevano i fiori! Il nome Tulipano compare dapprima in Italia e viene assimilato senza notevoli variazioni in tutte le lingue europee (Tulpe, tulipe, tulip, tulipan): esso deriva probabilm. dal turco Dulbend (= turbante); il nome turco del fiore è invece «Lale», che probabilm. ha affinità con «Lilium». Ai primi del '600 la coltura dei Tulipani era fiorente in Olanda e si sviluppò fino ad una vera e propria mania (ad Amsterdam si giuocava al rialzo, con vendite a termine di nuove varietà ancora da scoprire — quindi esistenti solo nella fantasia dei venditori ! — e singoli bulbi vennero pagati fino a 4000-10000 fiorini e più, in un caso 3 bulbi furono barattati con 2 case!), finché nel 1637 un rovinoso crollo del mercato e leggi severe posero fine alla speculazione.
Nel secolo scorso molti ceppi di Tulipani ornamentali tendevano a spontaneizzarsi soprattutto in Savoia ed attorno alle città della Toscana ed Emilia: essi vennero descritti come specie, però, se appare certo che non si tratti di piante indigene, d'altra parte risulta impossibile indicarne la patria d'origine. Probabilmente si tratta di «specie» interam. nuove, insorte per ibridazione e selezione ad opera degli orticultori europei su bulbi provenienti dall'Oriente e relativam. stabilizzate; in epoca più recente questi Tulipani tendono nuovamente a scomparire e molti di essi sono forse ormai estinti.
Il genere Tulipa include una sessantina di specie con baricentro nell'Asia Centrale ed Orientale; una diecina vivono in Europa. Si tratta in maggioranza di diploidi con 2n = 24, però sono noti poliploidi il cui numero cromosomico raggiunge i 60; questi poliploidi sono caratterizzati da riduzione della capacità di riproduzione sessuata, oppure risultano del tutto sterili e si possono mantenere solo per via vegetativa.
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