Sp. Carex panicea
Gp. IX (Otricelli glabri, una spiga ♂ )
Gen. Carex
Fam. Cyperaceae
Cla. Monocotiledoni
Stoloni sotterranei allungati; f. eretti, grossi, trigono-arrotondati, lisci o quasi, alla base avvolti da guaine brune. Fg. glauche, larghe 2-4 mm, progressivam. assottigliate in una punta sottile, più brevi del f. Spiga sup. ♂ di 1.5-2 cm; spighe ♀ 2-3, lunghe 2-3 cm, confi, basali spaziati, i sup. progressivam. ravvicinati; peduncoli allungati (0.5-3 cm), rigidi, così che ± tutte le spighe sono erette o eretto-patenti; brattee fogliacee superanti di poco la propria spiga, lungam. guainanti alla base; glume bruno-rossastre; otricelli giallastri variegati di purpureo, largam. fusiformi (1.5 X 3-3.5 mm), con becco indistinto breve (⅙-⅕ della parte rigonfia).
Eurosib.
Alpi e bordi della Pad: C; Emilia (M. Caio, Ferrar, in Valle Sammartina), Tosc. (Bientina, Sibolla, Altopascio e pr. Castiglione della Pescaia), Marche (Montelago), Sila, Cors.: R.
Nota - Prima che la Padania fosse colonizzata dall'uomo, Sp. Carex panicea era certo assai comune in tutta la zona a N del Po, come è testimoniato dalla sua permanenza fino al secolo scorso in località come Campalto o Zenson, alle foci del Timavo, nel Basso Friuli e lungo il Mincio: oggi essa, a causa delle bonifiche e sistemazioni agrarie è quasi dovunque scomparsa dalla pianura.
Eurosib.
Alpi e bordi della Pad: C; Emilia (M. Caio, Ferrar, in Valle Sammartina), Tosc. (Bientina, Sibolla, Altopascio e pr. Castiglione della Pescaia), Marche (Montelago), Sila, Cors.: R.
Nota - Prima che la Padania fosse colonizzata dall'uomo, Sp. Carex panicea era certo assai comune in tutta la zona a N del Po, come è testimoniato dalla sua permanenza fino al secolo scorso in località come Campalto o Zenson, alle foci del Timavo, nel Basso Friuli e lungo il Mincio: oggi essa, a causa delle bonifiche e sistemazioni agrarie è quasi dovunque scomparsa dalla pianura.