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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Gen. Pulmonaria

Fam. Boraginaceae

Div. gamopetale

Cla. Dicotiledoni

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Bibl.: Kerner A., Monographia Pulmonariarum. Oeniponte. (1878).
Le specie sudeuropee di questo genere attendono ancora una sistemazione soddisfacente: l'eccellente monografia di A. Kerner (1878) è ancora oggi fondamentale; fra i più importanti contributi successivi vanno citati: Lacaita (in Bull. Orto Bot. Napoli, 1911 e 1921); Pawlowski B. (Acta Soc. Bot. Polon. 31: 229-238, 1962); Sauer W. (Oesterr. Bot. Z. 120: 33-50, 1972). Resta vero tuttavia quanto scriveva il De Candolle «De Pulmonariis quot capita tot sententiae» e Lacaita aggiungeva «Le Pulmonaria fanno disperare». Alcuni consigli per la determinazione.

PELOSITÀ. Va studiata con un buon microscopio binoculare o — in mancanza di questo — su sezioni sottili da osservare al microscopio a debole ingrandimento (50X-100X). Uno studio accurato è essenziale, per ottenere determinazioni sicure. Esso va eseguito su fg. estive, sulla pag. sup., 5-10 mm lateralm. alla nervatura centr. Si distinguono quattro tipi di organelli:
aculeoli: alti 1-2.5 volte la loro larghezza massima alla base e generalm. < 0.1 mm;
peli: sono ± molli, con larghezza max. alla base e da qui progressivam. assottigliati in una punta fine, lunghi 0.3-0.5(0.6) mm;
setole: robuste e sub-pungenti quando si sfrega il dito sulla fg., ± diritte e con punta breve oppure con punta allungata e ± incurvata. Le setole più brevi misurano almeno 0.6 mm, le più lunghe fino ad 1.5(2) mm;
ghiandole (peli ghiandolari): in linea generale tutte le specie presentano microghiandole la cui lunghezza max. non supera 0.3-0.4 mm: esse vengono pertanto trascurate nelle chiavi analitiche; alcune specie tuttavia (P. australis, P. mollis) possiedono peli ghiandolari lunghi (0.6)0.8-1.0(2.0) mm sulle fg., il che costituisce un carattere diagnostico importante; peli di questo genere si trovano anche in quasi tutte le altre specie sugli assi fioriferi.

FOGLIE. È essenziale disporre delle fg. basali completam. sviluppate, cioè raccolte nel periodo del loro massimo sviluppo, corrispondente a maggio-settembre in pianura o bassa montagna, da fine giugno ad agosto più in alto. Invece in generale le Pulmonaria vengono raccolte alla fioritura (marzo-maggio): in questo stadio esse non sono riconoscibili con certezza, quindi non conviene intestardirsi a determinare esemplari incompleti, è meglio ritornare sul posto in estate e procurarsi le fg. mancanti.
Le fg. basali che compaiono per prime non di rado si distinguono nettamente da quelle più tardive o «autunnali» per quanto riguarda la forma, pelosità e sviluppo delle chiazze. Nelle descrizioni che seguono ci si riferisce sempre a pelosità e chiazze rilevabili sulla pag. sup.

ORGANI FIORALI. I calici presentano dimensioni diverse a seconda che vengano misurati al momento della fioritura o della frutt.; le misure date qui sotto si riferiscono al periodo della fioritura se fuori parentesi, alla frutt. se fra parentesi. Le sp. italiane sono eterostile: la forma longistila ha stami inseriti alla base del tubo corollino, antere raggiungenti la metà di questo e stilo affiorante alla fauce della corolla; la forma brevistila ha stami inseriti verso la metà del tubo, antere raggiungenti il sommo di questo e stilo completam. incluso. Le misure dei calici mostrano una certa variab. e la pretesa correlazione tra i valori osservabili e l'appartenenza del fi. al tipo brevistilo o longistilo (cfr. Kerner) non regge a confronti su materiale molto abbondante. Le misure che vengono fornite in seguito hanno dunque solamente valore orientativo. Il colore della corolla può essere usato come carattere discriminante solo con una certa prudenza: esso infatti varia tipicam. dall'inizio alla fine della fioritura; nella chiave viene quindi indicata soltanto la colorazione di corolle in piena fioritura. Nella zona di passaggio fra il tubo ed il lembo, sul lato interno, si trova un anello di peli costituito da 5 squame pilifere (di questo carattere tuttavia non si è fatto uso nella chiave analitica).

In collaborazione con H. Merxmuller e W. Sauer (Munchen, Tiibingen ).
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