Sp. Phillyrea latifolia
Gen. Phillyrea
Fam. Oleaceae
Div. coripetale superovarie a fg. opposte
Cla. Dicotiledoni
Arbusto, raram. alberello, con corteccia grigia; legno senza odore da fresco. Fg. opposte, sempreverdi, coriacee, lucide di sopra; picciuolo 1-5 mm; lamina allargata (1-4 X 2-7 cm); nervi secondari 6-12(-13), robusti, inseriti quasi ad angolo retto, ravvicinati, spesso arcuati, i maggiori forcati all'apice; margine con 11-13 dentelli per lato. Racemi ascellari (1 cm), 5-7flori; calice a lobi triangolari; petali 4, bianco-rosei (1.5 X 1.5 mm); stimma bifido; drupa subsferica (7-10 mm), arrotondata o appiattita all'apice.
Steno-Medit.
Lig., Pen., Sic, Sard, Cors. ed Is. Minori: C; nel resto delL'lt. Sett.: RR.
Confus. - La distinzione rispetto a Sp. Phillyrea angustifolia non è agevole a causa della straordinaria variab. delle fg.: per questo Sp. Phillyrea angustifolia e Sp. Phillyrea latifolia furono spesso riunite in una sola sp. (Ph. variabilis Timb.; Ph. vulgaris Caruel). Altri Autori (es. Sennen per le piante iberiche) all'estremo contrario le smembrarono fra numerose «specie» che certo rappresentano soltanto stati individuali. Le fg. di Sp. Phillyrea latifolia presentano generalm. un forte dimorfismo collegato alla crescita: in condizioni giovanili esse sono ovato-lanceolate a ovate (largh. max. nel terzo inf.) e spesso con base tronca o cordata e corrispondono meglio al concetto di Ph. latifolia L., in seguito si allungano e diventano lanceolate o più spesso ellittiche (largh. max. verso la metà), con base attenuata, più somiglianti a quelle di Sp. Phillyrea angustifolia e corrispondenti a Ph. media L.; in generale si tratta degli estremi di uno stesso campo di variab., però a volte le fg. ovate persistono per tutta la vita della pianta. Sp. Phillyrea latifolia è molto meno termofilo di Sp. Phillyrea angustifolia: la sua area occupa abbastanza compattam. le zone basse della Pen. e verso N raggiunge Ravenna ed i colli romagnoli. Si presenta inoltre nel Triest., litorale friul. e veneto, Colli Eug. a Praglia, attorno al Garda (nel Trent. fino al Castel Toblino). Per la distinzione rispetto a Sp. Rhamnus alaternus cfr. questa sp.
Steno-Medit.
Lig., Pen., Sic, Sard, Cors. ed Is. Minori: C; nel resto delL'lt. Sett.: RR.
Confus. - La distinzione rispetto a Sp. Phillyrea angustifolia non è agevole a causa della straordinaria variab. delle fg.: per questo Sp. Phillyrea angustifolia e Sp. Phillyrea latifolia furono spesso riunite in una sola sp. (Ph. variabilis Timb.; Ph. vulgaris Caruel). Altri Autori (es. Sennen per le piante iberiche) all'estremo contrario le smembrarono fra numerose «specie» che certo rappresentano soltanto stati individuali. Le fg. di Sp. Phillyrea latifolia presentano generalm. un forte dimorfismo collegato alla crescita: in condizioni giovanili esse sono ovato-lanceolate a ovate (largh. max. nel terzo inf.) e spesso con base tronca o cordata e corrispondono meglio al concetto di Ph. latifolia L., in seguito si allungano e diventano lanceolate o più spesso ellittiche (largh. max. verso la metà), con base attenuata, più somiglianti a quelle di Sp. Phillyrea angustifolia e corrispondenti a Ph. media L.; in generale si tratta degli estremi di uno stesso campo di variab., però a volte le fg. ovate persistono per tutta la vita della pianta. Sp. Phillyrea latifolia è molto meno termofilo di Sp. Phillyrea angustifolia: la sua area occupa abbastanza compattam. le zone basse della Pen. e verso N raggiunge Ravenna ed i colli romagnoli. Si presenta inoltre nel Triest., litorale friul. e veneto, Colli Eug. a Praglia, attorno al Garda (nel Trent. fino al Castel Toblino). Per la distinzione rispetto a Sp. Rhamnus alaternus cfr. questa sp.