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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Cortusa matthioli

Fam. Primulaceae

Div. gamopetale

Cla. Dicotiledoni

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Rz. orizzontale breve, bianco; f. eretto, afillo, semplice, con densi peli patenti (misti a ghiandole brevi) soprattutto in basso. Fg. tutte radicali con picciuolo di 6-13 cm, densam. ghiandoloso; lamina sparsam. pelosa, più chiara di sotto, a contorno circolare o reniforme (3-8 cm), con generalm. 9 lobi profondi fino a ¼, ciascuno a 3-9 denti ottusi. Ombrelle con 6-12 fi. per lo più unilaterali; brattea basale divisa in segm. lesiniformi e generalm. 1-2 segm. maggiori (8-12 mm), pennatosetti; peduncoli fi-nem. pubescenti, generalm. ineguali (2-4 cm); calice di 5-6 mm con tubo (2 mm) conico e denti (3 mm) acuti, eretto-patenti, divisi da seni acuti; corolla con tubo biancastro (2 mm) e lacinie color ciclamino, ellittiche (3x6 mm), acute; stilo (8 mm) generalm. emergente; capsula piriforme 3x6 mm.

Orof. Euras.
Alpi Ven., Trent. e Piem.: RR. - Bibl.: Podpera, Beih. Bot. Centralbl 39/II: 276 (1922); Losinskaja A. S., Ada Inst. Bot. Akad. Sc. URSS 3: 67-141 (1936).

Osserv. - Meravigliosa primulacea, da noi molto rara: non viene indicata la distribuzione particolareggiata per favorirne la conservazione. Essa va raccolta con grande cautela, solo dove vi siano popolazioni abbondanti, limitatamente ad 1-3 esemplari e solamente per scopo di studio (erbari pubblici, orti botanici ufficiali). Chi la raccogliesse per collezioni private, giardini o per farne commercio si renderebbe colpevole di un gesto vandalico contro un bene della collettività. In alcune zone dell'Austria invece (Lechtal in Vorarlberg e Tirolo, Oberösterreich) C. matthioli L. è frequente e la raccolta ne è libera.
L'areale principale si estende sulle alte montagne eurasiatiche, dagli Urali all'Himalaya e Giappone; l'areale alpino, altamente frammentato costituisce l'estremo occidentale. È verosimile, che C. matthioli rappresenti un relitto della flora tardo-terziaria d'Europa: al piede merid. delle Alpi, questa specie infatti è diffusa esclusivam. in zone marginali (aree di rifugio), al di fuori dei limiti della glaciazione quaternaria, accompagnando, spesso con regolarità impressionante, le morene terminali. A questa ipotesi si oppone tuttavia l'esistenza di alcune stazioni nelle catene centrali delle Alpi (V. Venosta, Pragraten) verosimilmente ricoperte dall'inlandsis quaternario.

Cortuso J. A. († 1593), botanico a Padova.

Matthioli P. A. (1500-1577), senese, medico e botanico celeberrimo nel suo tempo, scrisse un importante Commento a Dioscoride, una delle prime opere botaniche dell'Evo Moderno.
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