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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Arctostaphylos uva-ursi

Gen. Arctostaphylos

Fam. Ericaceae

Div. gamopetale

Cla. Dicotiledoni
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F. legnoso strisciante con rami eretti alti 1-2 dm; corteccia scura. Fg. con picciuolo 4-6 mm e lamina oblanceolato-spatolata (7-11 X 17-25 mm) lucida sulle due facce, non o poco più chiara di sotto, senza ghiandole; margine intero con una frangia di ciglia brevi (lente!). Fi. a 3-12 in racemi apicali ± incurvati; calice 1 mm; corolla bianca o ± arrossata 5-6 mm; stami 10, inclusi; bacca sferica (6-8 mm), rossa, di gusto acido.

Circum.-Artico-Alp.
Alpi, dalle Giulie alle Mariti.: R; App. dalla Lig. al Salem.: RR.

Confus. - Con Sp. Polygala chamaebuxus e Sp. Vaccinium vitis-idaea che vivono spesso consociati ed hanno fg. quasi identiche: cfr. Sp. Vaccinium vitis-idaea.

Nota - Sulle Alpi è sp. relativam. rara, ma forse solo perché il suo ambiente naturale è stato recentem. ridotto dall'uomo mediante il taglio dei boschi naturali e la loro sostituzione con prati o boschi d'Abete rosso. Il fr. di Sp. Arctostaphylos uva-ursi, di sapore acido, non è commestibile (in Scandinavia viene raram. utilizzato per sciroppi), ma costituiva un tempo un cibo prediletto per l'Orso. Sull'App. Sp. Arctostaphylos uva-ursi è rarissima: Piem. Merid. (Mango, Ceva), Piac. (L. Nero, M. Zovallo), M. Gotro, A. Apuane (Pania); un'antica segnalazione nel Pistoiese va verif.; assai rara anche sull'App. Centr. ai Sibillini, Simbruini, sui massicci più elevati dell'Abr. ed in Camp, fino al M. Accelica.
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