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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Ceratophyllum demersum

Gen. Ceratophyllum

Fam. Ceratophyllaceae

Div. acquatiche

Cla. Dicotiledoni
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F. tenaci, flessuosi, diam. 0.5 mm. Fg. verticillate a 4-12, irregolarm. dicotome, con 1-2 dicotomie, lunghe 10-20 mm, le inf. capillari, le sup. larghe fino a 0.7-1 mm, evidentem. dentate sul lato esterno. Fi. su peduncoli ascellari di 2-4 mm; perianzio con segm. di 3 mm; stami bruni, lineari (5 mm); stilo 6-8 mm; fr. ovale (5 mm).

Subcosm.
Pad. e valli alp.: C; Pen. sulla costa o-cidfino alla Camp., Sic, Sard. e Cors.

Nota - Un tempo largam. diffuso nelle acque interne, soprattutto nell'Italia Sett., in Tosc, e nelle Paludi Pontine ed ancora negli anni '50 una delle più comuni idrofite in tutta la Padania; negli ultimi anni invece in rapido regresso a causa dei lavori di canalizzazione e drenaggio e probabilmente anche in connessione al diffuso inquinamento delle acque interne. Nella Padania è oggi ormai divenuto specie rara.
Sp. Ceratophyllum demersum è specie delle acque lente o anche stagnanti, ricche di sostanze nutritive e talora anche eutrofizzate, e cresce frequentem. assieme a Ninfee e Potamogeton, soprattutto in ambienti caratterizzati da un certo riscaldamento estivo. Sp. Ceratophyllum submersum è più raro ed è stato segnalato solo sporadicamente (del resto è difficile da riconoscere rispetto al precedente) e vive in ambienti poco differenti, spesso però in acque del tutto ferme e con maggiore termofilia.
Individui che crescono in particolari condizioni ecologiche presentano un interessante dimorfismo fogliare, portando getti simili a quelli rappresentati in figura e rizoidi basali con fg. capillari, prive di dentatura: questi rizoidi hanno funzione di ancoraggio ed anche di assorbimento delle sostanze nutritive. La propagazione avviene principalmente per via vegetativa; i fi. sono sommersi e vengono fecondati mediante impollinazione idrofila. I fr. aculeati rappresentano certo un adattamento per la fissazione ai substrati fangosi.
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