Sp. Dianthus barbatus
Gen. Dianthus
Fam. Caryophyllaceae
Div. coripetale superovarie a fg. opposte
Cla. Dicotiledoni
F. eretto, glabro, ingrossato ai nodi. Fg. lanceolate (7 X 35 mm), guainanti il f. su 3 mm le inf., su 10 mm le sup. Fi. numerosi in fascetto denso (diam. 5 cm); squame 5, largam. lanceolate (2 X 4-6 mm) avvolgenti il terzo inf. del calice e continuate da reste lesiniformi; calice cilindrico (3 X 12-14 mm), arrossato nei ⅔ sup., con denti di 2 mm; petali con unghia di 1 cm e lembo ob-cuneato carminio-violetto, vellutato di sopra (5X6 mm), eroso sul margine.
Orof. S-Europ.
Spontaneo sulle Alpi Or., dal Goriz. alle Grigne: C; Alpi Occid. fino alla Lig. ed App., al M. Catria e dall'Abr. e Laz. al Pollino: R. Anche coltiv. e spesso subspontaneo.
Variab. - Le squame hanno di regola reste lunghe 7-10 mm, superanti il calice; le popolazioni dell'App. avrebbero squame più brevi e sono state per questo incluse nella subsp. compactus (Kit.) Heuffel, però la distinzione fra i due tipi è spesso difficile.
Orof. S-Europ.
Spontaneo sulle Alpi Or., dal Goriz. alle Grigne: C; Alpi Occid. fino alla Lig. ed App., al M. Catria e dall'Abr. e Laz. al Pollino: R. Anche coltiv. e spesso subspontaneo.
Variab. - Le squame hanno di regola reste lunghe 7-10 mm, superanti il calice; le popolazioni dell'App. avrebbero squame più brevi e sono state per questo incluse nella subsp. compactus (Kit.) Heuffel, però la distinzione fra i due tipi è spesso difficile.