Sp. Silene vulgaris
Gen. Silene
Fam. Caryophyllaceae
Div. coripetale superovarie a fg. opposte
Cla. Dicotiledoni
F. e fg. variabili. Fi. dioici o poligami, penduli su peduncoli flessuosi di 5-15 mm; calice ovoide (2 volte più lungo che largo), assai più largo dell'ovario e della stessa capsula, quindi apparentem. rigonfio attorno a questi; denti calicini lunghi ⅙ del tubo papilloso-puberuli; petali bianchi, con unghia lunga quanto il calice e lembo bianco, completam. diviso in 2 lacinie subspatolate o oblanceolate di 2-3.5 X 7-8 mm, patenti; antere e stilo lungam. exerti violacei; capsula lunga 3 volte il carpoforo.
Osserv. - Gruppo variabilissimo, i cui componenti, studiati in natura, danno l'impressione di specie del tutto indipendenti, per la costanza dei caratteri e la specializzazione ecologica; le numerose ricerche in proposito non permettono tuttavia ancora un giudizio definitivo. Alle difficoltà intrinseche del gruppo si sono aggiunte quelle causate dalla confusione nomenclaturale. Fu descritta inizialmente come Cucubalus behen L., però con il trasferimento a Silene si rese necessario un nuovo basonimo (esistendo già una Silene behen L. Sp. Silene behen), che venne dedotto dai binomi Cucubalus angustifolius Miller, Cucubalus venosus Gilib., Cucubalus inflatus Salisb., tutti illegittimi, perché superflui al momento della pubblicazione. Così Sp. Silene vulgaris viene chiamata S. angustifolia (Miller) Guss. da molti AA. italiani, S. venosa (Gilib.) Asch. da Asch. et Gr., S. infiala (Salisb.) Sm. da Hegi e S. cucubalus Wibel da Fiori. Particolare disturbo ha recato l'uso del binomio di Guss., che in senso restrittivo si applica solo alla nostra subsp. (b), in senso allargato invece a tutta la specie collettiva. La subsp. maritima (With.) A. et D. Love, propria delle coste atlantiche d'Europa, segnalata a Venezia, va eliminata.
Osserv. - Gruppo variabilissimo, i cui componenti, studiati in natura, danno l'impressione di specie del tutto indipendenti, per la costanza dei caratteri e la specializzazione ecologica; le numerose ricerche in proposito non permettono tuttavia ancora un giudizio definitivo. Alle difficoltà intrinseche del gruppo si sono aggiunte quelle causate dalla confusione nomenclaturale. Fu descritta inizialmente come Cucubalus behen L., però con il trasferimento a Silene si rese necessario un nuovo basonimo (esistendo già una Silene behen L. Sp. Silene behen), che venne dedotto dai binomi Cucubalus angustifolius Miller, Cucubalus venosus Gilib., Cucubalus inflatus Salisb., tutti illegittimi, perché superflui al momento della pubblicazione. Così Sp. Silene vulgaris viene chiamata S. angustifolia (Miller) Guss. da molti AA. italiani, S. venosa (Gilib.) Asch. da Asch. et Gr., S. infiala (Salisb.) Sm. da Hegi e S. cucubalus Wibel da Fiori. Particolare disturbo ha recato l'uso del binomio di Guss., che in senso restrittivo si applica solo alla nostra subsp. (b), in senso allargato invece a tutta la specie collettiva. La subsp. maritima (With.) A. et D. Love, propria delle coste atlantiche d'Europa, segnalata a Venezia, va eliminata.