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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Ficus carica

Fam. Moraceae

Div. apetale

Cla. Dicotiledoni

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Corteccia grigiastra, liscia. Fg. ruvide, con picciuolo di 3-6 cm e lamina a contorno ovale (5-10 X 8-15 cm) con 5 (3) lobi palmati; margine irregolarm. dentato, base ± tronca o cuoriforme, nervi fortem. emergenti. Inflor. (sicono) piriforme (2-5 cm); fr. edule (Fico).

Medit.-Turan.
In tutto il terr.; spontaneo probabilm. solo nella fascia medit. e nelle Is., ma ampiam. coltivato e spontaneizzato anche al Nord: C.

I fi. sono ♂ e ♀, questi ultimi di 3 tipi: longistili-fertili, longistili-sterili e brevistili; solo nei fi. brevistili l'insetto impollinatore (Blastophaga) depone le uova, le quali poi sviluppano galle che rendono il fr. incommestibile. Si hanno tre fioriture («generazioni») secondo lo schema seguente:
  fioritura  maturazione
Iª generazione II-III VI-VII
IIª generazione V (VI) VII-IX (X)
IIIª generazione IX XII-IV

Il tipo originario ha fi. ♂ assieme a ♀ -brevistili nella 1ª generazione quindi solo fi. ♀ ; produce fr. commestibili solo alla IIª generazione. Esso venne indicato come razza erinosyce Tschirch et Ravasini. Da essa sono derivate per coltura due ulteriori razze, rispettivam. con fi. ♂ assieme a ♀ - brevistili in tutte le 3 generazioni e senza fr. edule (razza capriflcus L.) e con soli fi. ♀ longistili, (sterili o fertili) e fr. commestibile in tutte le 3 generazioni (razza domestica L.)

Bibl.: Condit I. J. and Enderud J., Hìlgardia 25: 1-663 (1956).
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