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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Gen. Rosa

Fam. Rosaceae

Div. coripetale superovarie a fg. alternate

Cla. Dicotiledoni

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Le specie Sp. Rosa pimpinellifolia, Sp. Rosa pendulina, Sp. Rosa cinnamomea e Sp. Rosa gallica-Sp. Rosa foetida sono diploidi o tetraploidi (2n = 14, ovv. 28), si riproducono normalm. e non presentano particolari problemi. Le altre specie sono tetra-penta- ed esaploidi (2n = 28, 35 ovv. 42), formano polline (per lo più abortivo) con nuclei a 7 cromosomi, ed ovuli con 21, 28 e 35 cromosomi rispettivam.: dalla fecondazione risulta un genotipo nel quale l'eredità materna predomina. In queste sp. si nota pertanto una spiccata tendenza alla fissazione di linee con caratteri morfologici costanti o quasi, che è stata per lo più interpretata come dovuta ad apomissia.

Bibl.: Täckholm G.,Acta HortìBerg. 7,3: 97-381 (1922); Erlanson E. W., New Phytol. 37: 72-81 (1938); cfr. anche Fagerlind cit. sub. 1404. Queste linee sono state, nel secolo scorso (soprattutto ad opera di Crépin, Déséglise, Borbàs) valutate come specie distinte (circa mezzo migliaio per l'Europa Centr. - parecchie migliaia secondo Gandoger); seguendo questi criteri estremam. analitici D. Torre e Sarnth. (1909) riportano 151 sp. per il Tirolo e Pospichal (1898) descrive ben 57 sp. per il piccolo territorio triestino. Una tendenza più sintetica si afferma al contrario ad opera di Christ, che influenza le opere tarde dello stesso Crépin; nella sua scia R. Keller (che scrive il gen. Rosa in Asch. et
. Gr. ed in Hegi la ed.) riconosce per l'Europa Centr. solo una quarantina di specie. Ancor più spinto in senso generalistico è il concetto esposto da Boulenger dopo una minuziosa revisione dell'erbario di Crépin, e ad esso ci siamo attenuti, perché appare più rispondente ai moderni criteri sistematici.

Per le Rose italiane una conoscenza su basi moderne inizia con la pubblicazione del genere (redatto da Crépin) nella Flora di Fiori e Paoletti (1898): a differenza dei gen. Rubus ed Alchemilla, i dati della letteratura successiva sono sufficientemente analitici e permettono di individuare le stirpi presenti e la loro distribuzione.

Le particolarità nella riproduzione delle Rosa vengono spiegate ammettendo che esse abbiano antica origine ibrida; attualm. soprattutto Sp. Rosa pendulina,Sp. Rosa canina e Sp. Rosa gallica tendono ad ibridarsi con particolare facilità. Da ibridi di Sp. Rosa pendulina, Sp. Rosa gallica e specie esotiche derivano pure in gran parte le rose coltivate.
Le linee fissate dalle irregolari modalità riproduttive e gli ibridi rendono il riconoscimento e lo studio delle Rose un compito assai difficile, su materiale abbondante però è possibile individuare i gruppi principali con una certa sicurezza. Abbiamo invece rinunziato ad una esposizione dettagliata della variabilità infra-specifica e degli ibridi, che avrebbe superato i limiti di quest'opera: per essa si rimanda a Crépin in Bull. Soc. Bot. Belg. 8-21 (1869-82), Kellerin Asch. etGr., Syn. Mitteleur. FI. 6, 1: 32-383 (1900-1902), Keller, SynopsisRosarum Eur. Med. Zurich (1931), Boulenger, Bull. Jard. Bot. Brux. 10 (1924) e 12 (1931-32).

Raccolta in campagna - Si raccolgano rami fioriferi con fi. aperti e con fi. sfioriti; i petali, facilm. caduchi, vengano preparati a parte.

Determinazione - Prima d'iniziare, conviene studiare attentam. alcuni caratteri e fissarli per iscritto su una scheda da allegare all'esemplare d'erbario; pelosità (in 4 gradi: I° - glabro; II° - solo peli semplici; III° - solo peli ghiandolari; IV° - peli semplici 4- ghiandolari) di a) faccia sup. delle fg.; b) faccia inf.; c) nervo princip.; d) denti; e) rachide fogliare; f) peduncolo fior.; forma delle spine (diritte od uncinate); sepali: a) quanti siano laciniati su ogni fi.; b) loro posizione definitiva (eretti, patenti, ripiegati verso il picciuolo) quando i fr, cominciano a maturare; petali (colore e lunghezza, in molti casi non strettam. necessario); frutto: sezionare longitudinalm. un fr. immaturo: al centro della porzione apicale si osservano gli stili (verificare: a) se formano colonna stilare, b) se glabri o lanosi), quindi allontanare gli stili con un ago e verificare se si abbia formazione di un vero e proprio disco (fig. a) con orifizio < 1 mm o solo di un anello con orifizio > 1 mm (fig. b).

Ecologia - In maggioranza le nostre Rose vivono in cespuglieti, boschi degradati, cedui, siepi, rupi soleggiate, di regola nel piano di vegetaz. del bosco caducifoglio (Sp. Rosa sempervirens nella lecceta; Sp. Rosa pimpinellifolia,Sp. Rosa pendulina e talora Sp. Rosa inodora,Sp. Rosa rubrifolia,Sp. Rosa dumalis nel piano delle aghifoglie). In massima parte si tratta di specie calcifile: solo Sp. Rosa agrestis,Sp. Rosa gallica e Sp. Rosa arvensis vivono su suoli subacidi.
La straordinaria variabilità delle Rose induceva Pospichal ad osservare «La Natura, proprio in questo genere di piante, ha mostrato di riuscire magistralmente a creare, con mezzi ridotti, da un piano unitario una molteplice varietà di forme, e ben a ragione lo spontaneo senso del bello in ogni tempo e presso ogni popolo, ha identificato nella nobile semplicità d'aspetto della Rosa, la regina dei fiori; il simbolo della gioia di vivere e di amare, che unisce il delicato profumo alle spine, e sfiorisce tanto presto».

CHIAVI ANALITICHE
Diamo qui sotto due chiavi, delle quali la prima (Chiave Approssimata) originale, vale per gli esemplari «normali», cioè quelli più comuni in Natura, senza tener conto delle eccezioni, mentre ìa seconda (Chiave Rigorosa), è una traduzione di quella di Boulenger (cit., 12: 251-256), con le poche modifiche necessarie per adattarla alla flora italiana. Delle due chiavi la prima è di uso relativamente facile, ma dà risultati spesso incerti, la seconda richiede una
conoscenza preliminare della sistematica del gen. Rosa ed una certa capacità d'astrazione, ma deve portare, se correttamente impiegata, ad un risultato sicuro. Se nonostante l'impiego delle due chiavi il risultato rimane incerto, si può ulteriorm. tentare con quelle di Crépin (in Fiori e Paoletti oppure in Fiori), con quelle di Keller (in Asch. et Gr. ed in Hegi), con quella di Klastersky (in FI. Europ.) oppure con le monografie di questi Autori; sconsigliamo però di paragonare fra loro queste diverse classificazioni: se ne scelga una e ci si attenga coerentemente a questa, altrimenti, per l'incrociarsi delle opinioni divergenti, si può giungere alla confusione più completa.

CHIAVE RIGOROSA
Questa chiave rappresenta la traduzione di quella pubblicata da Boulenger 1932, con piccole modifiche per adattarla alla flora italiana; questa traduzione è stata autorizzata dal Direttore del Jardin Botanique di Bruxelles, Editore dell'opera, che qui si ringrazia.


CHIAVE APPROSSIMATA
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