Sp. Campanula cochleariifolia
Gen. Campanula
Fam. Campanulaceae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
Rz. sottile ma tenace, ramoso, strisciante tra i sassi, con numerosi Pascetti sterili di fg. basali espandentisi a tappeto; f. generalm. numerosi, ascendenti, gracili, incurvati in alto. Fg. inf. ovali o subrotonde, ristrette o un po' cuoriformi alla base (8-10 X 7-12 mm), le sup. progressivam. ristrette e fino a lineari (da 4 X 7 a 3 X 22 mm); f. nella metà sup. nudo o quasi. Racemi 2-6flori; bocciuoli e fi. penduli; calice con lacinie 3-8 mm, erette o un po' pa-, tenti; corolla 10-20 mm, spesso di un azzurro-violetto pallido; antere carnicine, generalm. più brevi del filam.; polline roseo o raram. giallo; ov. liscio; capsula pendula.
Orof. Sudeurop.
Alpi, dalle Giulie alle Marìtt.: C; App. Sett. (Boscolungo, Fiumalbo, Corno alle Scale) ed App. Centr. sul Terminillo, Gr. Sasso, Majella, Matese: R.
Variab. - Specie polimorfa: varia da quasi glabra a densam. ispida, le fg. sono di aspetto assai mutevole, la corolla è talora campanulata, fino a emisferica, talaltra strettamente imbutiforme o subcilindrica, ed il colore presenta gradazioni diverse; questi ultimi caratteri possono esser verificati solo sul vivo, quindi uno studio secondo moderni criteri (particolarm. nelle popolazioni disgiunte della catena appenninica) potrebbe dare risultati interessanti.
Osserv. - È specie legata ai suoli primitivi ricchi di scheletro, per lo più sfatticcio calcareo nei ghiaioni e pendii con soliflussione; spesso si presenta pure su accumuli di sabbie, soprattutto nei greti e può anche comparire su silice, benché più raramente che sul calcare. Viene molto frequentemente trascinata fino al fondo valle lungo i corsi d'acqua, i canaloni di frana e di lavine.
Rz. sottile ma tenace, ramoso, strisciante tra i sassi, con numerosi Pascetti sterili di fg. basali espandentisi a tappeto; f. generalm. numerosi, ascendenti, gracili, incurvati in alto. Fg. inf. ovali o subrotonde, ristrette o un po' cuoriformi alla base (8-10 X 7-12 mm), le sup. progressivam. ristrette e fino a lineari (da 4 X 7 a 3 X 22 mm); f. nella metà sup. nudo o quasi. Racemi 2-6flori; bocciuoli e fi. penduli; calice con lacinie 3-8 mm, erette o un po' pa-, tenti; corolla 10-20 mm, spesso di un azzurro-violetto pallido; antere carnicine, generalm. più brevi del filam.; polline roseo o raram. giallo; ov. liscio; capsula pendula.
Variab. - Specie polimorfa: varia da quasi glabra a densam. ispida, le fg. sono di aspetto assai mutevole, la corolla è talora campanulata, fino a emisferica, talaltra strettamente imbutiforme o subcilindrica, ed il colore presenta gradazioni diverse; questi ultimi caratteri possono esser verificati solo sul vivo, quindi uno studio secondo moderni criteri (particolarm. nelle popolazioni disgiunte della catena appenninica) potrebbe dare risultati interessanti.
Osserv. - È specie legata ai suoli primitivi ricchi di scheletro, per lo più sfatticcio calcareo nei ghiaioni e pendii con soliflussione; spesso si presenta pure su accumuli di sabbie, soprattutto nei greti e può anche comparire su silice, benché più raramente che sul calcare. Viene molto frequentemente trascinata fino al fondo valle lungo i corsi d'acqua, i canaloni di frana e di lavine.
Orof. Sudeurop.
Alpi, dalle Giulie alle Marìtt.: C; App. Sett. (Boscolungo, Fiumalbo, Corno alle Scale) ed App. Centr. sul Terminillo, Gr. Sasso, Majella, Matese: R.
Variab. - Specie polimorfa: varia da quasi glabra a densam. ispida, le fg. sono di aspetto assai mutevole, la corolla è talora campanulata, fino a emisferica, talaltra strettamente imbutiforme o subcilindrica, ed il colore presenta gradazioni diverse; questi ultimi caratteri possono esser verificati solo sul vivo, quindi uno studio secondo moderni criteri (particolarm. nelle popolazioni disgiunte della catena appenninica) potrebbe dare risultati interessanti.
Osserv. - È specie legata ai suoli primitivi ricchi di scheletro, per lo più sfatticcio calcareo nei ghiaioni e pendii con soliflussione; spesso si presenta pure su accumuli di sabbie, soprattutto nei greti e può anche comparire su silice, benché più raramente che sul calcare. Viene molto frequentemente trascinata fino al fondo valle lungo i corsi d'acqua, i canaloni di frana e di lavine.