Sp. Campanula caespitosa
Gen. Campanula
Fam. Campanulaceae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
Rz. orizz. strisciante; f. generalm. ascendenti, glabri o poco pelosi. Fg. basali con lamina ovale o rombica (6-7 X 9-12 mm) e picciuolo di 1-2 cm; fg. del quarto inf. del f. ravvicinate, caratteristicam. patenti o riflesse, lanceolate a lineari (2-4 X 15-25 mm), spesso dentate; fg. sup. distanziate, lineari. Inflor. ramosa, multiflora; bocciuoli e fi. penduli; calice con lacinie di 2-4 mm, erette; corolla 10-15 mm, alla fauce diam. 8 mm; antere lunghe circa quanto il filam.; polline rosa; ov. liscio; capsula pendula.
Endem. Est-Alpica.
Alpi Or., ad Est dell'Adige: C.
Nota - L'areale di Sp. Campanula caespitosa è un'ottimo esempio di disgiunzione Nord-Sud, come conseguenza delle glaciazioni: sul versante meridionale delle Alpi essa è diffusa dalla Slovenia all'Adige, sul versante settentrionale nella zona da Vienna a Steyr e manca nella fascia intermedia. Anche la distribuzione sulle Alpi italiane è interessante: frequente dall'Isonzo alla Carnia, la sua area si interrompe bruscamente lungo il solco Piave-Ansiei, che viene aggirato a Nord (dalla Pusteria alla V. Badia, V. Gardena e fin verso Bolzano) ed a Sud (Prealpi Bellunesi, V. Cismon, Recoaro). L'indicazione da Campiglio sembra poco verosimile e non è confermata di recente; le altre indicazioni (Lig., App. Tosco-Emil., Marche etc.) vanno riferite alle specie vicine. L'ecologia è analoga a quella di Sp. Campanula cochleariifolia, però con una certa tendenza verso suoli sabbiosi o arenacei ed anche per l'habitat rupestre; cresce per lo più in stazioni fresche e fino a umide o periodicamente inondate, come lungo i ruscelli ed attorno alle sorgenti oppure su rupi stillicidiose in ambiente ombroso. Definita dal Podlech specie poco variabile (… Die Art variiert kaum …), ma in realtà nel Bellunese presenta un inestricabile pullulare di forme morfologiche (certo meri stati individuali), spesso di aspetto assai differente.
Endem. Est-Alpica.
Alpi Or., ad Est dell'Adige: C.
Nota - L'areale di Sp. Campanula caespitosa è un'ottimo esempio di disgiunzione Nord-Sud, come conseguenza delle glaciazioni: sul versante meridionale delle Alpi essa è diffusa dalla Slovenia all'Adige, sul versante settentrionale nella zona da Vienna a Steyr e manca nella fascia intermedia. Anche la distribuzione sulle Alpi italiane è interessante: frequente dall'Isonzo alla Carnia, la sua area si interrompe bruscamente lungo il solco Piave-Ansiei, che viene aggirato a Nord (dalla Pusteria alla V. Badia, V. Gardena e fin verso Bolzano) ed a Sud (Prealpi Bellunesi, V. Cismon, Recoaro). L'indicazione da Campiglio sembra poco verosimile e non è confermata di recente; le altre indicazioni (Lig., App. Tosco-Emil., Marche etc.) vanno riferite alle specie vicine. L'ecologia è analoga a quella di Sp. Campanula cochleariifolia, però con una certa tendenza verso suoli sabbiosi o arenacei ed anche per l'habitat rupestre; cresce per lo più in stazioni fresche e fino a umide o periodicamente inondate, come lungo i ruscelli ed attorno alle sorgenti oppure su rupi stillicidiose in ambiente ombroso. Definita dal Podlech specie poco variabile (… Die Art variiert kaum …), ma in realtà nel Bellunese presenta un inestricabile pullulare di forme morfologiche (certo meri stati individuali), spesso di aspetto assai differente.