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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Cephalaria squamiflora

Gen. Cephalaria

Fam. Dipsacaceae

Div. gamopetale

Cla. Dicotiledoni
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Rz. legnoso allungato, nodoso, coperto dei resti di fg. morte; f. eretti 1-2 volte 3forcati in alto. Fg. coriacee, le inf. con lamina strettam. ellittica, lanceolata o oblanceolata (3-4 X 12-15 cm), acuminata, con dentelli ottusi nella metà apicale, raram. anche con 1-2 coppie di segm. basali brevi; fg. sup. lineari-spa-tolate o lineari (2-4 cm). Capolini diam. 18-20 mm, emisferici; squame verdi, ovali, le maggiori di 3-4 X 6 mm; corolla bianca (6-9 mm) con stami sporgenti di 5 mm.

Steno-Medit.-Nesicola.
Sard. e Cors.: RR. - Da noi solo la subsp. mediterranea (Viv.) Pign., Endem. Bibl.: Pignatti S., Giorn. Bot. hai 111: 45-61 (1977); Arrigoni P. V., Boll Soc. Sarda Se. Nat. 17: 197-203 (1978).

Osserv. - Specie a distribuzione tipicamente insulare frammentata: la subsp. squamiflora è endemica nell'Egeo in una piccola area di Creta (Kakiskala) e nelle isole di Icaria e Scarpanto (Greuter W., Candollea 22: 234-236, 1967); la subsp. balearica (Willk.) Greuter nell'isola di Maiorca, ed infine la nostra sottospecie nel sistema Sardo-corso. In Sardegna è abbastanza diffusa sui massicci calcarei dal Montalbo di Siniscola a Dorgali e Oliena; ricompare anche all'Isola di Tavolara. Per la Corsica invece non si conoscono località sicure e può darsi che la segnalazione di Sp. Cephalaria squamiflora su quest'isola vada considerata erronea. L'areale frammentato c l'habitat rupestre permettono di ritenere questo come un gruppo relitto di grande antichità, in quanto le stazioni attuali sono in gran parte al di sopra del livello raggiunto dal mare durante le trasgressioni del Quaternario.
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