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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Linnaea borealis

Fam. Caprifoliaceae

Div. gamopetale

Cla. Dicotiledoni

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F. striscianti, legnosetti, arrossati, pubescenti. Fg. opposte, un po' coriacee, pubescenti soprattutto di sopra, con picciuolo di 1-3 mm e lamina ovata (7-10 X 10-14 mm) con 2-3 dentelli su ciascun lato. Fi. a 1-2 su uno scapo eretto, afillo, ghiandoloso lungo 5-8 cm; calice con tubo di 1.5 mm e 5 denti (2 mm) patenti a stella; corolla bianco-rosea lunga 8 mm, con il labbro inf. più sviluppato del sup.; fr. ad achenio vischioso (da noi la frutt. avviene raram.).

(Circum.) Artico-alp.
Alpi, dal Trent. Occid. alla V. Aosta: R.

Nota - Sp. Linnaea borealis è da noi assai rara e confinata sulle catene interne, nelle zone con forte elevazione di massa e clima continentale: probabilm. rappresenta un elemento boreale, migrato verso S durante le glaciazioni e fissatosi sulle Alpi come relitto. Il limite orientale decorre dall'alta V. Venosta e Ga-via alla V. di Tovel e Bresc. (M. Gazzo); più ad E ricompare a Taufers (Campo Tures) ed è segnalata sulle pendici dello Schlern, in V. Fassa e sul M. Baldo, però queste ultime indicazioni non sono state confermate da ricerche recenti.

Genere dedicato a C. von Linné, ital. Linneo (1707-1778), naturalista e filosofo svedese, che mediante una rigorosa definizione della specie e l'introduzione della nomenclatura binomia gettò le basi della moderna sistematica. L'Autore del genere è l'olandese Gronovius, che lo descrisse nel 1737, però agli effetti della nomenclatura botanica, la prima citazione valida è quella dello stesso Linneo nel 1753: solo per questo L. figura come Autore, ma non è che abbia dedicato il genere a sé stesso, anzi egli scriveva in proposito (cit. dal Fournier, Quatre Fl. Fr., 885): «Strisciante, vile, trascurata, essa bene si adatta a colui, di cui porta il nome», parole di modestia certo eccessiva. In realtà Linneo era affezionato alla L. borealis, che nella Flora Lapponica (1737) viene indicata come «pianta nostra»; in un celebre ritratto Linneo è raffigurato con un rametto di Linnea in mano.

Bibl.: Giger E., Beili. Bot. Centralbl. 2. Abt. 30: 1-78 (1913).
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