Sp. Eucalyptus globulus
Fam. Myrtaceae
Div. coripetale inferovarie
Cla. Dicotiledoni
Pianta con profumo aromatico. Albero a crescita rapida con corteccia grigio-azzurrastra, staccantesi in striscie lunghe fino a parecchi dm. Fg. profondam. dimorfe, le giovanili opposte, ovate a ovato-lanceolate, amplessicauli (4-9 X 7-16 cm), le definitive alterne, con picciuolo di 1-3 cm e pendule, lamina falciforme (2-4 X 10-25 cm), acute. Fi. isolati, raram. 2-3 all'asc. delle fg., formati dal ricettacolo legnoso (1-2 cm) che avvolge l'ov. e sul quale si inseriscono gli stami; calice e corolla caduchi; capsula emisferica con 4 creste sporgenti.
Australia.
Lungo la costa tirrenica, nelVIt. Merid., Sic, Sard. e Cors,: C.
Usi - Il gen. Eucatyptus, con circa 500 sp. concentrate nell'Australia e Tasmania, è stato introdotto nell'area medit. verso la metà del secolo scorso a scopo di rimboschimento, per piantagioni ornamentali, per ricavarne le essenze ed anche nell'erronea convinzione che il fogliame profumato impedisse la crescita all'Anopheles della malaria. La sp. di gran lunga più diffusa è Sp. Eucalyptus globulus, che si può osservare nei viali delle città del Merid. e delle Is., lungo le strade ed in estese boscaglie lungo le coste. Frequentem. coltivati sono ancora E. camaldulensis Dehnh., E. rudis Endl. ed E. robustus Sm.; le sp. coltivate in Italia sono però almeno una quarantina, ed il loro numero si accresce continuam. per nuove introduzioni. Una chiave analitica delle 34 sp. di Eucatyptus più diffuse in It. è pubbl. da Moggi; ad essa si rimanda, come pure ai precedenti studi dello stesso A. Gli Eucalipti in It. sono in grado di formare semi, almeno in limitata quantità, però in natura non si osservano plantule nate da disseminaz. spontanea: questo gen. non pare dunque aver la tendenza a naturalizzarsi da noi, ed il suo mantenimento è condizionato dall'opera dell'uomo.
Bibl.: (Italia): Moggi, Pubbl Centro Sperim. Agric. Foresi 1: 5-57 (1956): ibid. 2: 43-58 (1959); ibid. 6: 225-238 (1963): ibid. 7: 147-220(1964).
Australia.
Lungo la costa tirrenica, nelVIt. Merid., Sic, Sard. e Cors,: C.
Usi - Il gen. Eucatyptus, con circa 500 sp. concentrate nell'Australia e Tasmania, è stato introdotto nell'area medit. verso la metà del secolo scorso a scopo di rimboschimento, per piantagioni ornamentali, per ricavarne le essenze ed anche nell'erronea convinzione che il fogliame profumato impedisse la crescita all'Anopheles della malaria. La sp. di gran lunga più diffusa è Sp. Eucalyptus globulus, che si può osservare nei viali delle città del Merid. e delle Is., lungo le strade ed in estese boscaglie lungo le coste. Frequentem. coltivati sono ancora E. camaldulensis Dehnh., E. rudis Endl. ed E. robustus Sm.; le sp. coltivate in Italia sono però almeno una quarantina, ed il loro numero si accresce continuam. per nuove introduzioni. Una chiave analitica delle 34 sp. di Eucatyptus più diffuse in It. è pubbl. da Moggi; ad essa si rimanda, come pure ai precedenti studi dello stesso A. Gli Eucalipti in It. sono in grado di formare semi, almeno in limitata quantità, però in natura non si osservano plantule nate da disseminaz. spontanea: questo gen. non pare dunque aver la tendenza a naturalizzarsi da noi, ed il suo mantenimento è condizionato dall'opera dell'uomo.
Bibl.: (Italia): Moggi, Pubbl Centro Sperim. Agric. Foresi 1: 5-57 (1956): ibid. 2: 43-58 (1959); ibid. 6: 225-238 (1963): ibid. 7: 147-220(1964).