Sp. Dictamnus albus

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Pianta con odore aromatico e ghiandole secernenti sostanze irritanti la pelle (!). F. legnoso alla base, irto di ghiandole nere, per lo più semplice. Fg. basali obovate, semplici, le altre completam. divise in 7-9 segm. pennati, ovati o lanceolati, di 2-6 cm. Racemo pauciiloro con peduncoli eretto-patenti; sepali lanceolati, 2-6 mm; petali 5, patenti, bianco-rosei venati di porporino, i due sup. spatolati con picciuolo di 4 mm e lembo di 11 X 24 mm, gli altri lanceolati ± di 9 X 22 mm, tutti con ghiandole nere abbondanti; stami 10 con filamenti di 18-20 mm, inclinati verso il basso e ricurvi all'insù presso l'apice, in alto con ghiandole purpuree; capsula stellata (1 cm), ruvida.

Europeo - S-Siber. (steppico).
It. Sett. sui rilievi dal Carso Triest. al Piem. e lungo VApp. Sett. fino al Bolognese: R; It. Centr. e Merid: RR; manca in Pad. ed Is.

Nota - Il fi., largo all'antesi fino a 5 cm, è di grande bellezza. Il Dittamo è da noi legato alla formazione del bosco termofilo caducifoglio submediterraneo (Quercetum pubescentis), soprattutto nelle sue fasi di degradazione (radure, cespuglieti), oppure nella Felsenheide prealpina. Nella Pen. è specie assai rara, nota solo per poche località in Tosc. (Sarzana, App. Pistoiese, Mugello, La Verna, V. Tiberina al M. Cerbaiolo, Volterra, S. Quirico d'Orcia), Marche (pr. Camerino, Bolognola), Umbria (Gualdo Tadino, età, non ritrovato di recente), M. Simbruini, M. Lepini, Sulmona, Majella, Marsica (Difensa), Basil. (Trivigno) e Pollino.