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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Saxifraga berica

Gen. Saxifraga

Fam. Saxifragaceae

Div. coripetale superovarie a fg. alternate

Cla. Dicotiledoni
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F. ramosissimi ascendenti o nutanti, alla frutt. riflesso-intricati, con peli ghiandolari sparsi (più abbondanti in alto) e (soprattutto in basso) lunghi (2 mm) peli patenti. Fg. palmate, irte di peli patenti e ghiandolari, le maggiori con picciuolo di 7-20 mm e lamina allargata (25-28 X 20-24 mm), divise su ½-⅔ in ± 9 (5-11) lobi acuti, le cauline progressivam. ridotte. Fi. su peduncoli di 1-2 cm, alla fine riflessi; calice con tubo di 2 mm e denti acuti di 1.5 mm; petali bianco-giallastri 2.5-3 X 4-5 mm, ± retusi all'apice, uno di essi decisam, più lungo degli altri; capsula 3.5 mm.

Endem.
Ven. Euganea pr. Vicenza sui C. Berici: RR (cfr. areale a pag. 512). - BibL: Lausi Dr, Giorn. Bot. Ital. 101: 223-230 (1967).

Osserv. - Descritta dapprima dal Béguinot (Bull. Soc. Bot. hai. 1904 pag. 384) come var. di Sp. Saxifraga petraea e sotto questo nome distribuita al n. 92 della Fl. Ital. Exs. Però già Engler e Irmscher osservavano pochi anni dopo «varietas valde insignis!» e lo Webb nella redazione del 1° vol. della Fl. Europ. giustamente !a classificava come specie. È specie casmofita, che vive in cavità naturali sotto pareti strapiombanti, usate un tempo come ricovero per gli ovini (covili, in dialetto veneto «covoli») e da qui irradia in stazioni rupestri umide ed anche sinantropica sui vecchi muri. A differenza di Sp. Saxifraga petraea si tratta di pianta perenne, che può essere interpretata come camefita (data la stazione), ma solo con una certa difficoltà essendo ben poco lignificata.
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