Sp. Platanus hybrida
Fam. Platanaceae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
Tronco longevo (fino a 500 anni e più), con corteccia staccantesi a placche; rami giovani feltrosi. Fg. con stipole ad imbuto avvolgenti il f., picciuolo di 3-5 cm e lamina palmata (diam. 10-25 cm) con 5(3-7) lobi ottusi; lobo centr. circa tanto lungo che largo, sul bordo con 1-3 denti ottusi ovv. intero. Capolini unisessuali sferici (diam. 2-3 cm), sessili, allineati a 2(-5) su un peduncolo pendulo.
Euri-Medit.
Coltiv. ed inselvatichito in tutto il terr. CC nella Pad. e nelle altre piane irrigue.
Osserv. - Si tratta probabilm. di ibrido fissato fra Sp. Platanus orientalis e P. occidentalis L. (Nordamer.), che venne introdotto nel XVIII sec, ma ora è quasi scomparso. Quest'ultima sp. ha fg. divise in soli 3 lobi e capolini isolati. L'indigenato di Sp. Platanus orientalis in Sic. ed It. Merid. viene messo in dubbio da molti AA., è invece affermato come certo da chi ha studiato la pianta in sito (Lacaita, Strobl, Zodda); secondo Philippi Sp. Platanus orientalis sarebbe stato introdotto in Sic. da Dionisio il Vecchio e da allora si sarebbe mantenuto come pianta naturalizzata. Sp. Platanus hybrida mostra elevata variab., ed è possibile in una stessa popolazione trovare individui con 1,2, 3, 4 capolini per racemo; il miglior carattere discriminante rispetto a Sp. Platanus orientalis pare sia la forma dei denti laterali del lobo centrale della fg. Probabilmente il nome valido è P. hispanica Muenchhausen, cfr. Bernardi L., Musées de Genève 124 (1972).
Euri-Medit.
Coltiv. ed inselvatichito in tutto il terr. CC nella Pad. e nelle altre piane irrigue.
Osserv. - Si tratta probabilm. di ibrido fissato fra Sp. Platanus orientalis e P. occidentalis L. (Nordamer.), che venne introdotto nel XVIII sec, ma ora è quasi scomparso. Quest'ultima sp. ha fg. divise in soli 3 lobi e capolini isolati. L'indigenato di Sp. Platanus orientalis in Sic. ed It. Merid. viene messo in dubbio da molti AA., è invece affermato come certo da chi ha studiato la pianta in sito (Lacaita, Strobl, Zodda); secondo Philippi Sp. Platanus orientalis sarebbe stato introdotto in Sic. da Dionisio il Vecchio e da allora si sarebbe mantenuto come pianta naturalizzata. Sp. Platanus hybrida mostra elevata variab., ed è possibile in una stessa popolazione trovare individui con 1,2, 3, 4 capolini per racemo; il miglior carattere discriminante rispetto a Sp. Platanus orientalis pare sia la forma dei denti laterali del lobo centrale della fg. Probabilmente il nome valido è P. hispanica Muenchhausen, cfr. Bernardi L., Musées de Genève 124 (1972).