Sp. Camelina sativa
Gen. Camelina
Gp. III
Fam. Crucifereae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
F. eretto, per lo più ramoso in alto. Fg. basali lineari-spatolate 0.5-1 X 3-7 cm, subintere, per lo più scomparse alla fioritura; fg. cauline lineari-sagittate, acute. Racemi allungati; sepali di 3-4 mm, bianchi sul bordo; petali gialli, spatolati (4-5 mm); siliquetta (3-5 X 5-8 mm) arrotondata all'apice, ristretta alla base, con stilo di 1-2 mm e valve papiracee; peduncolo frutt. 1-2 cm.
Medit.-Turan. (Archeofita?).
It. Sett.: C; Tosc., Roma, Abr., Basil., Sic, Sard., Cors. e Malta: R ed incostante.
Osserv. - In base alla pelosità del f., assai variabile, sono stati distinti due tipi (C. glabrata [DC] e C. filosa [DC.]) che non hanno reale valore sistematico. Coltivata in Europa già dal Neolitico per l'olio (commestibile ed officinale) estratto dai'semi: con l'abbandono delle colture è divenuta assai rara.
Medit.-Turan. (Archeofita?).
It. Sett.: C; Tosc., Roma, Abr., Basil., Sic, Sard., Cors. e Malta: R ed incostante.
Osserv. - In base alla pelosità del f., assai variabile, sono stati distinti due tipi (C. glabrata [DC] e C. filosa [DC.]) che non hanno reale valore sistematico. Coltivata in Europa già dal Neolitico per l'olio (commestibile ed officinale) estratto dai'semi: con l'abbandono delle colture è divenuta assai rara.