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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Clypeola jonthlaspi

Gp. III

Fam. Crucifereae

Div. coripetale superovarie a fg. alternate

Cla. Dicotiledoni
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Bibl: BreistrofferM., Candolleal: 140-166(1936),ibid. 10: 241-280(1946); Bonnet A.L.M. Naturalia Monspel. Bot. 15: 29-40 (1963).

Pianta gracile, effimera (compie il suo ciclo in 1-2 mesi); f. ascendenti semplici o ramosi alla base. Fg. lineari-spatolate (1-2 X 6-10 mm), grigio-tomentose. Racemi capituliformi, alla frutt. allungati; fi. subsessili; sepali 1 mm; petali gialli 1-1.5 mm; siliquette lenticolari, pendule.

Steno-Medit.
Coste adriat. da Aquileja a Rimini ed Ancona: C; Lig. occid., Pen. (non segnalata in Umbria e Camp.), Sic, Sard. e Cors.: R.

Variab. - Il fr. varia come dimensioni (diam. 2-5 mm) e forma (da arrotondato a ovale); inoltre l'ala è ± sviluppata ed i semi occupano ± completam. le logge; si osservano fr. glabri, pubescenti solo sul bordo, o anche sulle facce. Su questi caratteri sono stati fondati numerosi taxa infraspecifici ed anche specie (C. ambigua Jordan et Fourr., C. gaudini Trachsel, C. lasiocarpa Guss., C. lejocarpa Salis, C. microcarpa Moris, C. psilocarpa Jordan et Fourr.) che richiedono studio ulteriore.
Essendo adattata ad ambienti poco diffusi (e spesso in via di scomparsa), questa specie si risolve in un complesso di popolazioni praticamente del tutto indipendenti l'una dall'altra; sembra probabile che anche l'autoimpollinazione possa avere una certa importanza nella differenziazione tra esse. Il nome jonthlaspi deriva dal greco ion ( = Viola) collegato a Thlaspi; è di antico uso.
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