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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Berberis vulgaris

Gen. Berberis

Fam. Berberidaceae

Div. coripetale superovarie a fg. alternate

Cla. Dicotiledoni
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Cespuglio con rami ± eretti; corteccia grigio-bruna con strie longitudinali. Fg. oblanceolato-spatolate (1.5-2 X 3-6 cm) verde-scure e lucide di sopra, più chiare e con nervi reticolati di sotto, ottuse all'apice, sul bordo con dentelli terminati da una punta subspinosa; alla base di ogni fg. 2-3 spine all'inizio molli e sempre più brevi della lamina. vFi. in racemi penduli (12-) 15-30-flori; sepali e petali gialli 4-6 mm; bacca oblunga (3-4 X 8-10 mm) verde poi rosso vivo.

Eurasiat.
Alpi, dalle Giulie alle Maritt. e Carso Triest.: C; Pad. e Pen.fino a Macerata e Spoleto: R; inoltre in Abr. (Gr. Sasso. Sirente, Pizzoli, Mar sica), Lazio a Civita Castellana e pr. Roma, Cuma, Gaeta, Avellino, Vulture, A. di Latronico, Muro Lue, Pollino.

Variab. - Nelle valli aride dei Grigioni è descritta una stirpe con inflor. erette, che si distingue ancora per caratteri di xeromorfì-smo (fg. minori, spinosità più accentuata) e per i fr. più piccoli: var. alpestris Rikli; la presenza di questa varietà andrebbe accertata anche nelle valli aride del nostro territorio (Valtellina, V. Venosta), però è dubbio se si tratti di entità veramente diversa. Molte specie di Berberis provenienti dall'Asia Occid. o più raram. dall'America sono coltivate come ornamentali; la più frequente è B. thunbergii DC. (Giappone) con caratteristiche fg. purpuree.
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