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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Cichorium intybus

Gen. Cichorium

Gp. V

Fam. Compositeae

Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
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F. prostrato o eretto, ispido per peli rivolti in basso. Fg. irregolarm. pennatopartite o -sette (3-5 X 10-25 cm) con segm. triangolari-acuti, generalm. alterni; fg. cauline lanceolate, sessili e ± ridotte. Capolini numerosi (diam. 2-3 cm), sessili o peduncolati; involucro cilindrico (3 X 11 mm); squame triangolari, le esterne (5 mm) patenti, le interne lunghe il doppio ed eretto-conniventi; corolla 12 mm, azzurra, raram. rosata (tinta facilm. disciolta in acqua); achenio 2-3 mm, con pappo formante una breve coroncina apicale.

Cosmopol.
In tutto il terr.: C.

Usi - Già nota nell'antichità come pianta medicinale (di dubbio valore), Sp. Cichorium intybus fu largarm. coltiv. nell'Eur. durante gli ultimi due sec. per la radice che, arrostita, forniva un surrogato del caffè di gusto gradevole e privo di caffeina (adatto quindi all'uso per bambini e malati); questa proprietà pare sia stata scoperta già da Prospero Alpino (sec. XVI), ma la coltura si diffuse soprattutto quando l'importazione del caffè era impossibile (blocco continentale napoleonico, II guerra mondiale). Le fg. giovani (generalm. di cultivar antocianiche) sono coltivate come ortaggio da consumare fresco o, più spesso, cotto. Particolarm. pregiate sono la «Chicorèe barbe de capucin» coltivata in Belgio, clorotica e di sapore dolce, e la Cicoria trevisana, con fg. fortem. arrossate.

Variab.
- La variab. di questa specie attende ancora una sistemazione soddisfacente: essa è assai polimorfa nel Merid. ed in Sic. Una var. glabratum (Presi) Fiori è diffusa in Sic. I capolini sono di regola isolati oppure riuniti a 2-5 in fascetti ascellari; una stirpe di aspetto molto caratteristico, con capolini riuniti a 10-18 in spighe brevi all'asc. di lunghi rami monocefali è stata osservata in Lazio (Ponte Galeria, Cisterna, Aprilia e Lavinio) e pr. Taranto e descritta come subsp. spicatum Ricci; in proposito cfr. Ricci I., Annali di Bot. 28: 219 (1964). Sec. Fiori le popolazioni della Sic. avrebbero fg. glabre (tranne che sulla nervatura centr.) e peduncoli leggermente ingrossati così da apparire intermedie tra Sp. Cichorium intybus e Sp. Cichorium pumilum: esse sono state indicate come var. glabratum (Presi) Fiori; una ulteriore var. apulum Fiori ( = C. spinosum Groves non L.) di Otranto e Bisceglie si distinguerebbe per essere annua e con pelosità ghiandolosa. Queste presunte varietà sembrano tuttavia rientrare nella variabilità individuale.
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