Gp. Senecio cineraria
Gen. Senecio
Gp. I
Fam. Compositeae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
Suffrutici sempreverdi con pelosità variabile, ma generalm. almeno in parte bianco-tomentosa; fg. grassette, pennatosette o lobate; capolini numerosi in corimbi ricchi, relativam. piccoli con fi. gialli.
Generalm. in ambienti costieri (però non alofite!) come sp. delle rupi e ghiaie, oppure anche lontani dal mare. Fra le sp. di Senecio della nostra flora sono quelle che meglio hanno conservato l'habitus arcaico, che si rende evidente attraverso il portam. cespuglioso e le fg. bianco-tomentose persistenti. Il gruppo sembra limitato alle parti più calde del bacino mediterraneo e raggiunge la massima diversità proprio nell'It. Merid. e Sic, che probabilm. ne rappresentano il centro di differenziazione. Da esso potrebbero esser derivate Sp. Senecio halleri-Sp. Senecio incanus, che occupano un'area più settentrionale. Le sp. Sp. Senecio cineraria-Sp. Senecio ambiguus sono nel complesso mal note ed ancora attendono una sistemazione soddisfacente; il meccanismo che ha portato alla differenziazione dei numerosi microendemismi ci è ignoto (forse apomissia?). Nella trattazione seguiamo gli appunti dello Strobl (in Fl. Nebr.) che sembra aver avuto una chiara idea delle sp. siciliane.
Generalm. in ambienti costieri (però non alofite!) come sp. delle rupi e ghiaie, oppure anche lontani dal mare. Fra le sp. di Senecio della nostra flora sono quelle che meglio hanno conservato l'habitus arcaico, che si rende evidente attraverso il portam. cespuglioso e le fg. bianco-tomentose persistenti. Il gruppo sembra limitato alle parti più calde del bacino mediterraneo e raggiunge la massima diversità proprio nell'It. Merid. e Sic, che probabilm. ne rappresentano il centro di differenziazione. Da esso potrebbero esser derivate Sp. Senecio halleri-Sp. Senecio incanus, che occupano un'area più settentrionale. Le sp. Sp. Senecio cineraria-Sp. Senecio ambiguus sono nel complesso mal note ed ancora attendono una sistemazione soddisfacente; il meccanismo che ha portato alla differenziazione dei numerosi microendemismi ci è ignoto (forse apomissia?). Nella trattazione seguiamo gli appunti dello Strobl (in Fl. Nebr.) che sembra aver avuto una chiara idea delle sp. siciliane.