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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Gp. Achillea millefolium

Gen. Achillea

Gp. II

Fam. Compositeae

Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
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Caratteri generali: perenni, con f. di 2-10 dm e odore aromatico; rz. orizz. allungato, generalm. con stoloni epigei; pelosità su f. e fg. per peli semplici molli lunghi 1-3 mm. Fg. a contorno lanceolato, 2(3)pennatosette (divisioni di 1° ordine completam. divise in lacinie intere o ± profondane dentate), le basali molto (anche 3-5 volte) più lunghe delle cauline e picciuolate, le cauline sessili. Corimbi ampi; capolini piccoli con involucro ovoide e 4-6 fi. ligulati; squame con margine membranoso, generalm. chiaro, corolla bianca, rosea o ± arrossata; talora anche giallastra; fi. ligulati 2 mm con tubo alato, verso il basso progressivam. allargato; ligula più larga che lunga, generalm. 3loba (con lobo centr. minore dei lat.); fi. tubulosi 2 mm, con tubo un poco espanso a cuffia sopra l'ov.; acheni 1.7-2 mm.
Il Millefoglio è pianta diffusissima, che i botanici hanno tradizionalm. considerato «polimorfa» o «difficile». Il più serio tentativo di darne un inquadramento morfologico è di Briquet et Cavillier in Burnat, FI. Alp. Mar. 6: 199-214 (1917): esso porta alla definizione di 2 sottospecie con complessivamente 11 varietà, e mostra chiaram. i limiti del metodo morfologico in questi casi. L'indagine citogenetica ha permesso invece di definire un gruppo di specie, in massima parte già intravviste da Autori precedenti e molto simili tra loro, ma distinte da caratteri sufficientem. stabili. Esse rappresentano il risultato di un processo evolutivo che parte da specie diploidi ben separate e costanti, dalle quali per ibridazione sono derivati tetra- ed esaploidi, progressivam. più. incostanti e collegati l'un l'altro da popolazioni ibridogene di aspetto intermedio. A questo proposito cfr. Ehrendorfer F., Oesterr. Bqt. Z. 100: 583-592 (1953) e 106: 363-368 (1959), id. Gold Spring Harbor Symposia Quant. Biol. 24: 141-152 (1959) e Schneider I., Oesterr. Bot. Z. 105: 112-158 (1958).

Sulla distribuzione di queste specie in Italia si hanno solo notizie frammentarie, per lo più limitate alle Alpi: i loro areali nella Pen. ed Is. restano in gran parte da accertare. Le specie di questo gruppo già dall'antichità vengono ricordate tra te piante medicinali, soprattutto come emostatico, vulnerario ed emmenagogo, di qui i loro nomi popolari più diffusi; dall'odore aromatico derivano invece denominazioni quali Camomilla selvatica, Finocchiella, Trementina, etc. Il fieno aromatico di queste piante è adatto all'alimentazione della pecora e dei polli.
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