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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Galinsoga parviflora

Gen. Galinsoga

Gp. III

Fam. Compositeae

Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
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F. eretti, striati, glabri (in alto con sparsi peli appressati), ramosissimi. Fg. opposte con picciuolo di 1-2 cm e lamina lanceolata (2-3 X 4-5 cm), acuminata, dentellata sul bordo. Capolini (diam. 5 mm) su peduncoli di 2-4 cm; involucro emisferico (4 mm) con 1 serie di squame, alla base delle quali sono 1-2 squame minori; fi. ligulati 5 (fino a 6-9) con ligule bianche, tridentate all'apice; fi. tubulosi 30-50, gialli; pappo > corolla; achenio con pochi peli.

Sudamer.
In tutta l'Italia Sett. fino air Arno: C; anche pr. Roma, Napoli, Cai, Sic., Sard., Cors. eprobabilm. altrove.

Nota - Coltivata negli Orti Botanici a Firenze (1806) e Padova (1812), ben presto incomincia ad insediarsi nella nostra vegetazione, prima nel Trent. (1820) poi in Lomb. (1844), nel Ven. (1847), in Tosc., Lig. (1891) e Piem. (1902). Oggi è comunissima e rappresenta una dannosa infestante. Più recente la diffusione di Sp. Galinsoga ciliata, segnalata solo nel 1946, ma oggi anch'essa in forte espansione. Sulla storia di queste due piante ed i loro rapporti (quando vegetano assieme è frequente la formazione di ibridi) cfr. Giaco-mini V., Arch. Bot. (Forlì) 22: 1-4 (1946), Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Univ. Pavia ser. 5, vol. 2: 266 (1947) ed ibid. voi. 9: 185 (1950); Haskell G., New Phytol. 51: 382-387 (1955).
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