Gen. Centaurea horrida
Gp. IV
Fam. Compositeae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
Cespuglio emisferico spinosissimo con rami legnosi rigidi ed intricati, quelli giovani bianco-tomentosi. Fg. completam. trasformate in spine pennate lunghe 20-25 mm con spina lat. di 3-8 mm; fg. sup. subsemplici ed allungate, formanti spine raggianti attorno al capolino. Per lo più 2-4 capolini in fascetto apicale; involucro piriforme diam. 4-5 mm; squame con dorso bianco-tomentoso ed appendice bruniccia; mucrone apicale (1 mm) subpungente; ciglia lat. 5-6, lunghe 0.5-0.8 mm; fi. purpurei all'apice, nel resto pallidi; pappo lungo quanto l'achenio.
Endem.
Sard. Sett. nella Nurra, Is. dell'Asinara e Tavolara: R. - Bibl.: Desole L., Webbia 12(1): 251-324(1956).
Osserv. - L'habitus particolarissimo di questa pianta ne fa un caso unico fra le Composite della nostra flora ed è indubbiamente da considerare carattere di grande antichità. Nella flora d'Europa soltanto C. spinosa L. (Grecia, Egeo, Creta) e C. balearica Rodr. (Baleari) presentano un aspetto simile: queste due specie assieme a Gen. Centaurea horrida formano un gruppo relitto Steno-Medit. - Nesicolo, che ha potuto mantenersi grazie all'isolamento in stazioni nelle quali esse sono prive o quasi di concorrenza. L'ambiente della C. horrida Bad. in Sard. pullula del resto d'endemismo relitto: si possono ricordare Erodium corsicum Lem., Astragalus massiliensis (Miller) Lam., Limonium acutifolium (Rchb.) Salmon, Nananthea perpusilla (Loisel.) DC, Evax rotundata Moris, Armeria pungens (Link) Hoffmgg. et Link; si tratta dunque di una zona che ha funzionato in senso conservativo indipendentemente dalla specializzazione ecologica delle specie, che pur essendo tutte genericam. litorali, tendono tuttavia ad occupare biotopi diversi. Gen. Centaurea horrida nella Sard. Sett. si presenta in estese sociazioni caratterizzate dal caratteristico portamento pulvinare sui litorali spazzati dal vento marino, ma in posizione più arretrata rispetto al Crithmo-Staticeto (che occupa le stazioni pioniere della scogliera).
Endem.
Sard. Sett. nella Nurra, Is. dell'Asinara e Tavolara: R. - Bibl.: Desole L., Webbia 12(1): 251-324(1956).
Osserv. - L'habitus particolarissimo di questa pianta ne fa un caso unico fra le Composite della nostra flora ed è indubbiamente da considerare carattere di grande antichità. Nella flora d'Europa soltanto C. spinosa L. (Grecia, Egeo, Creta) e C. balearica Rodr. (Baleari) presentano un aspetto simile: queste due specie assieme a Gen. Centaurea horrida formano un gruppo relitto Steno-Medit. - Nesicolo, che ha potuto mantenersi grazie all'isolamento in stazioni nelle quali esse sono prive o quasi di concorrenza. L'ambiente della C. horrida Bad. in Sard. pullula del resto d'endemismo relitto: si possono ricordare Erodium corsicum Lem., Astragalus massiliensis (Miller) Lam., Limonium acutifolium (Rchb.) Salmon, Nananthea perpusilla (Loisel.) DC, Evax rotundata Moris, Armeria pungens (Link) Hoffmgg. et Link; si tratta dunque di una zona che ha funzionato in senso conservativo indipendentemente dalla specializzazione ecologica delle specie, che pur essendo tutte genericam. litorali, tendono tuttavia ad occupare biotopi diversi. Gen. Centaurea horrida nella Sard. Sett. si presenta in estese sociazioni caratterizzate dal caratteristico portamento pulvinare sui litorali spazzati dal vento marino, ma in posizione più arretrata rispetto al Crithmo-Staticeto (che occupa le stazioni pioniere della scogliera).