Sp. Corynephorus canescens
Gen. Corynephorus
Gp. CHIAVE PARZIALE D
Fam. Graminaceae
Cla. Monocotiledoni
Pianta formante cespi densi, dai quali si dipartono f. eretti. Fg. delle innovazioni lunghe 8-10 cm, le cauline più brevi, tutte glabre, setaceo-convolute e quasi pungenti. Pannocchia contratta a contorno lanceolato, biancastra o rossastra; sp.tte 2flore; glume lucide 3-4 mm; lemmi di 2 mm, con una resta basale lunga al max. quanto le glume, formata da una porzione inf. a bastoncino, attorcigliata, e di una sup. diritta, ingrossata all'apice.
W-Europ. (Subatlant.).
Pian. Lomb. e Piem., Sard. e Cors.: R.
Nota - Nella Padania interna Sp. Corynephorus canescens era certamente specie comune, nei «sabbioni» continentali della Lomellina, nella brughiera gallaratese, lungo i fiumi lombardi e fino ai pressi di Torino; antiche segnalazioni non confermate di recente (ma verosimili) indicano Sp. Corynephorus canescens anche per il Veronese ed i colli presso Parma. Oggi essa è in rapido regresso a causa della generale distruzione (per usi agricoli, industriali o rimboschimenti) del suo ambiente naturale.
W-Europ. (Subatlant.).
Pian. Lomb. e Piem., Sard. e Cors.: R.
Nota - Nella Padania interna Sp. Corynephorus canescens era certamente specie comune, nei «sabbioni» continentali della Lomellina, nella brughiera gallaratese, lungo i fiumi lombardi e fino ai pressi di Torino; antiche segnalazioni non confermate di recente (ma verosimili) indicano Sp. Corynephorus canescens anche per il Veronese ed i colli presso Parma. Oggi essa è in rapido regresso a causa della generale distruzione (per usi agricoli, industriali o rimboschimenti) del suo ambiente naturale.