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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Festuca halleri

Gp. Festuca halleri

Gen. Festuca

Fam. Graminaceae

Cla. Monocotiledoni
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F. eretti, gracili e delicati, contornati da un piccolo ciuffo di fg. basali; innovazioni intravaginali. Fg. sottili e liscie con guaine interam. chiuse e lamine diam. (0.3)0.5-0.7 mm; in sez. forma a V con semilamine ingrossate 7(5) nervi e 3 cordoni sclerench. ingrossati, sul bordo del nervo centr. spesso una chiara costrizione;- 3 coste; ligula finem. cigliata. Pannocchia povera di 1.5-2(4) cm, generalm. con 4-6 sp.tte violacee 3-5flore, di 6.0-7.6 mm; gluma sup. 1.1-1.4 X 4-4.6 mm; lemma 1.5-1.8 X 3.7-5 mm con resta di 2-5 mm; antere di 2-3 mm.

Orof. S-Europ.
Alpi, soprattutto occid.: C, ma localizzava probabilm. esclusa (nonostante le numerose segnalazioni !) dalla Pen., Sard, e Cors.

Nota - Sp. Festuca halleri è specie tipicamente west-alpina, caratteristica dei pascoli su silice al di sopra del limite degli alberi; la sua massima frequenza si ha sulle catene interne (es. Piose, Stelvio) dove costituisce un elemento importante del paesaggio vegetale, caratterizzando l'associazione climax della fascia alpina (Festucetum halleri); entra però spesso anche nel Curvuletum, ecologicamente affine. Le segnalazioni dalla Cors. si riferiscono a Sp. Festuca vizzavonae; quelle dalla Sard. e dalle montagne della Pen. sono tutte da radiare (l'indicazione di Hackel per Gran Sasso e Majella è superata dalla successiva descrizione di Sp. Festuca vizzavonae). Sul bordo merid. delle Alpi può presentarsi con habitus simile (ma a livelli più bassi) anche Sp. Festuca circummediterranea, ed in qualche caso ingenerare confusione.

Haller A. von (1708-1777) scienziato svizzero autore, fra l'altro, di numerose opere botaniche.
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