Sp. Festuca quadriflora
Gp. Festuca varia
Gen. Festuca
Fam. Graminaceae
Cla. Monocotiledoni
Culmi gracili e delicati; fg. in ciuffi lunghi 8-10 cm. Fg. inf. delle innovazioni con lamina di 1 cm, le sup. di 4-6 cm e ligula 0.5-1 mm, diam. (0.5)0.6(0.8) mm; nervi 5(7). Pannocchia 2-4 cm; sp.tte 7-10 mm, 3-6flore, lucide e screziate di violaceo; gluma sup. 1.5-2 X 3.8-5.2 mm; lemma 2-2.7 X 4.6 mm, mutico oppure (soprattutto nei fi. sup. delle sp.tte) con mucrone apicale di 0.6-1.2 mm.
Orof. S-Europ.
Alpi, dalle Giulie alle Mariti.: C.
Nota - Importante elemento dei pascoli alpini su calcare, frequente soprattutto nel Seslerio-Semperviretum, che talora scende con questa associazione anche nella fascia subalpina, soprattutto dove le mughete sono state distrutte dall'uomo per creare nuovi pascoli. La massima frequenza di questa specie si ha sulle catene interne delle Alpi, cioè nella zona che è stata coperta dalla calotta glaciale durante il Quaternario; nelle catene meridionali Sp. Festuca quadriflora diviene più rara e nelle Prealpi finisce per scomparire del tutto, benché le condizioni ecologiche e la flora accompagnatrice non risultino sensibilmente mutate. Verosimilmente si tratta di una specie recente, la cui differenziazione e diffusione sono databili in epoca postglaciale. In natura Sp. Festuca quadriflora è facilmente riconoscibile per le sp.tte lucide e screziate di violaceo. L'habitus è molto diverso da quello tipico per le specie del gr. di F. varia: mancano i densi cespugli basali ed i f. sono isolati o riuniti in numero ridotto; le fg. inf. non sono pungenti (la lamina in sezione mostra sviluppo relativamente scarso degli sclerenchimi). Sulle Alpi mostra solo scarsa variabilità.
Orof. S-Europ.
Alpi, dalle Giulie alle Mariti.: C.
Nota - Importante elemento dei pascoli alpini su calcare, frequente soprattutto nel Seslerio-Semperviretum, che talora scende con questa associazione anche nella fascia subalpina, soprattutto dove le mughete sono state distrutte dall'uomo per creare nuovi pascoli. La massima frequenza di questa specie si ha sulle catene interne delle Alpi, cioè nella zona che è stata coperta dalla calotta glaciale durante il Quaternario; nelle catene meridionali Sp. Festuca quadriflora diviene più rara e nelle Prealpi finisce per scomparire del tutto, benché le condizioni ecologiche e la flora accompagnatrice non risultino sensibilmente mutate. Verosimilmente si tratta di una specie recente, la cui differenziazione e diffusione sono databili in epoca postglaciale. In natura Sp. Festuca quadriflora è facilmente riconoscibile per le sp.tte lucide e screziate di violaceo. L'habitus è molto diverso da quello tipico per le specie del gr. di F. varia: mancano i densi cespugli basali ed i f. sono isolati o riuniti in numero ridotto; le fg. inf. non sono pungenti (la lamina in sezione mostra sviluppo relativamente scarso degli sclerenchimi). Sulle Alpi mostra solo scarsa variabilità.