Sp. Avellinia michelii
Fam. Graminaceae
Cla. Monocotiledoni
Culmi generalm. fascicolati, ascendenti, gracili. Fg. ± pubescenti, con lamina larga 1-1.5 mm, alla fior, spesso convoluta; ligula breve (0.5 mm). Pannocchia ricca, ma contratta, con rami eretti; sp.tte di un verde brillante 2-4flore, lunghe 4 mm (senza le reste); glume dimorfe, l'inf. squamiforme (1.5 mm). la sup. lineare (4 mm); lemma lineare 3-3.5 mm, con resta di 2-3 mm inserita sotto l'apice.
Steno-Medit.
Lidi Veneti, Romagna e di qui su tutte le coste della Pen., Lig., Sic., Sard, Cors. ed in molte Is. minori: R; la segnalazione sul Vettore è poco verosimile.
Avellino G. (sec. XIX), naturalista napoletano.
Micheli P. A. (1679-1737), botanico a Firenze, studiò le piante con moderno spirito sperimentale; fondatore della Società Botanica Fiorentina, dalla quale in seguito si sviluppò la Società Botanica Italiana.
Steno-Medit.
Lidi Veneti, Romagna e di qui su tutte le coste della Pen., Lig., Sic., Sard, Cors. ed in molte Is. minori: R; la segnalazione sul Vettore è poco verosimile.
Avellino G. (sec. XIX), naturalista napoletano.
Micheli P. A. (1679-1737), botanico a Firenze, studiò le piante con moderno spirito sperimentale; fondatore della Società Botanica Fiorentina, dalla quale in seguito si sviluppò la Società Botanica Italiana.