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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Chamaecytisus hirsutus

Gp. Genista IV

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F. legnosi con rami erbacei ascendenti, villosi per peli patenti lunghi 3 mm. Fg. con 3 segm. glauchi e villosi di sotto, i laterali ellittici di 8-14 X 18-25 mm, quello terminale oblanceolato ( 13-16 X 25-30 mm) con larghezza max. ad 1/3 apicale. Fi. in racemi fogliosi; calice villoso con tubo di 9 mm e denti di 5 mm; vessillo giallo, spesso macchiato di bruno al centro, spatolato (18 x 25 mm) villoso sul dorso; ali 18 mm; carena 16 mm; legume irsuto 6 X 25-35 mm.

Eurosib.
Alpi e rilievi collinari prealpini dal Triest. alia Lig., Pen. lungo la dorsale appenninica fino alia Cai: G; manca nelle Is. ed in generale nella Pad. e nell'area delia lecceta,

Bibl. Cristofolini G., Giorn. Bot. hai. 108: 55-73 (1974); id. Webbia 30(2): 257-283 ( 1976).

Variab. - L'inflor. può essere composta da fi. lat. in piante con fioritura vernale (generalm. in maggio), mentre piante a fioritura estiva (dal 20 giugno in poi) hanno fi. riuniti in un capolino apicale. Queste ultime sono state descritte come Ch. supinus (L.) Link ( = Cytisus supinus L.) e considerate una specie distinta; Cristofolini (1974) dimostra invece trattarsi di fioriture successive nell'ambito della stessa specie. Individui dell'uno e dell'altro tipo si trovano mescolati in proporzioni quasi eguali lungo l'areale alpino e prealpino di Sp. Chamaecytisus hirsutus; nella Pen. invece si trovano quasi esclusivamente individui con fi. lat., corrispondenti al tipo di Ch. hirsutus (L.) Link; questa è anche la situazione che si verifica nella Balcania, Grecia ed Egeo. Oltre le Alpi Occid. verso la Francia. Pirenei e Valle dell'Ebro divengono invece predominanti gli individui con fi. terminali. Anche con questa limitazione Sp. Chamaecytisus hirsutus dimostra tuttavia una notevole variabilità. Le corolle sono di regola gialle, spesso con una macchia bruna o purpurea al centro del vessillo, però sulle prealpi Piem. dal Lago Maggiore al Biellese e fino al Comasco (Tremezzo) sono diffuse popolazioni con corolla di colore variante durante la fioritura dal bianco-candido al roseo e purpureo, con splendido effetto cromatico, che possono essere inquadrate come var. proteus (Zumaglini) Cristofolini (= Cytisus proteus Zumaglini; Chamaec. hirs. subsp. proteus Fenaroli; Cytisus hirs. var. purpurascens Schròter); cfr. Fenaroli e Sella, Pubbl. Centro Studi Biellesi n. 1 (1961); Terretaz et Becherer, Trav. Soc. Bot. Genève 6: 16-24(1962). Il portamento è per lo più eretto ed i peduncoli fiorali sono brevi (1-5 mm); individui prostrati, con peduncoli fiorali di (2)3-8(10) mm si presentano sporadicam. soprattutto in montagna e costituiscono la var. polytrichus (Bieb.) Briquet; si distinguono inoltre per i segm. più piccoli, di 1-4(6) X (5) 10-15 mm, e sono stati osservati su tutte le Alpi dalla Carnia alla Lig. e nell'App. Centr. alle Forche Canapine; sono segnalati anche nell'App. Sett., Basil, e Cal. In generale le popolazioni della Pen. dal Napol. alla Cal. tendono ad essere più densam. tomentose e con legume lanoso sulle suture e ± glabro sulle valve: vanno inquadrate nella var. hirsutissimus (Koch) Boiss.
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