Sp. Robinia pseudoacacia
Gp. Leguminosae IV
Fam. Leguminosae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
Cespuglio o albero diffondentesi per via vegetativa; corteccia con frattura longitud., nei rami giovani compatta, grigiastra. Fg. con generalm. 13-15 segm. ellittici (1-2 X 3-5 cm), arrotondati all'apice, chiari di sotto, glabri; stipole trasformate in spine robuste. Racemi ascellari penduli (1-2 dm) con asse subglabro; corolla (15-20 mm) bianca con vessillo giallo alla base; legume 1 x 5-10 cm, appiattito, glabro; semi 4-7.
Nordamer.
Introdotta nel XVII secolo ed ora com-pletam. spontaneizz. in tutto il terr., nei
luoghi abbandonati, siepi, argini, però sempre sinantropica.
Nota - Spontanea negli U.S.A. orientali (Virginia, Carolina), venne introdotta nel 1601 dal Robin (giardiniere del Re di Francia) nei giardini di Parigi come pianta ornamentale. All'Orto Botanico di Padova essa risulta coltivata dal 1662. Nei secoli successivi si diffuse ampiam. in tutta l'area submediterranea, grazie alla efficiente propagazione per stoloni ed anche favorita da agricoltori e forestali. Il legno è duro, ricco in tannini, resiste bene all'aperto e risulta quindi adatto a molti usi agricoli; esso inoltre brucia anche da fresco. D'altra parte la Robinia tende a formare dense boscaglie spinose pressoché impenetrabili, povere di flora nemorale e di funghi e del tutto estranee al nostro paesaggio vegetale; per la sua invadenza nella Pad. e nelle valli prealpine ed appenniniche assume spesso il carattere di vera e propria infestante.
Nordamer.
Introdotta nel XVII secolo ed ora com-pletam. spontaneizz. in tutto il terr., nei
luoghi abbandonati, siepi, argini, però sempre sinantropica.
Nota - Spontanea negli U.S.A. orientali (Virginia, Carolina), venne introdotta nel 1601 dal Robin (giardiniere del Re di Francia) nei giardini di Parigi come pianta ornamentale. All'Orto Botanico di Padova essa risulta coltivata dal 1662. Nei secoli successivi si diffuse ampiam. in tutta l'area submediterranea, grazie alla efficiente propagazione per stoloni ed anche favorita da agricoltori e forestali. Il legno è duro, ricco in tannini, resiste bene all'aperto e risulta quindi adatto a molti usi agricoli; esso inoltre brucia anche da fresco. D'altra parte la Robinia tende a formare dense boscaglie spinose pressoché impenetrabili, povere di flora nemorale e di funghi e del tutto estranee al nostro paesaggio vegetale; per la sua invadenza nella Pad. e nelle valli prealpine ed appenniniche assume spesso il carattere di vera e propria infestante.