Sp. Cicer arietinum
Gp. Leguminosae IV
Fam. Leguminosae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
Pianta vischiosa per peli ghiandolari. F. eretto. Fg. a 7-15 segm. ellittici a ovati (3-8 X 8-15 mm). Fi. isolati all'asc. delle fg. sup„ su peduncoli aristati di 5-10 mm; calice 8-9 mm con denti > tubo; corolla azzurrina o ± sbiancata, 10-12 mm; legume ovoide (1 X 2-3 cm), con peli ghiandolosi; semi 1-2, commestibili.
Pontico (?).
Coltiv. in tutto il terr.
Usi - Il Cece è pianta di antichissima coltura, nota ai Greci forse già in epoca omerica ed ai popoli italici da tempo immemorabile; alla fine dell'era repubblicana {1677} era il comune nutrimento dei poveri. In Italia (come nella maggior parte del Medit. Centr. ed Occid.) {1677} non vive allo stato spontaneo; esso inoltre presenta variabilità (non ancora studiata) e due serie (rispettivam. con x=7 ed x = 8) formate da di-, tri- e tetraploidi. L'origine del Cece viene supposta per selezione da una specie della regione egeo-anatolica, oppure per ibridazione di due specie della stessa area; meno verosimile appare la derivazione da C. songoricum Steph. dell'Asia Centr.
Bibl. : Filrnkranz, Oesterr. Boi. Zeitschr. 115; 400(1968).
Pontico (?).
Coltiv. in tutto il terr.
Usi - Il Cece è pianta di antichissima coltura, nota ai Greci forse già in epoca omerica ed ai popoli italici da tempo immemorabile; alla fine dell'era repubblicana {1677} era il comune nutrimento dei poveri. In Italia (come nella maggior parte del Medit. Centr. ed Occid.) {1677} non vive allo stato spontaneo; esso inoltre presenta variabilità (non ancora studiata) e due serie (rispettivam. con x=7 ed x = 8) formate da di-, tri- e tetraploidi. L'origine del Cece viene supposta per selezione da una specie della regione egeo-anatolica, oppure per ibridazione di due specie della stessa area; meno verosimile appare la derivazione da C. songoricum Steph. dell'Asia Centr.
Bibl. : Filrnkranz, Oesterr. Boi. Zeitschr. 115; 400(1968).